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29/10/2011 18:23:11

Scrive Don Nicola Patti sul seminario “Educare alla sessualità, educare alla vita”

“L’aver separato, all’interno della sessualità, l’aspetto unitivo da quello fecondo, ha prodotto conseguenze devastanti, non soltanto sul piano morale ma, con il passare dei decenni, anche sul piano psicoantropologico.

Tutti coloro che sono nati dopo gli anni Settanta-Ottanta, sono cresciuti in un clima culturale pansessualista e ipereroticizzato. Si assiste a una “destrutturazione” dell’aspetto psicoaffettivo della personalità umana.

Nell’attuale contesto socioculturale, è purtroppo necessario riconoscere quella che definirei la “caduta di significato” della affettività, in generale, e della sessualità, in particolare. Non è un mistero che, in taluni ambiti, alcuni giovani vivano un esercizio completo della genitalità, con la disinvoltura con cui ci si può stringere la mano, presentandosi!

Un tale contesto disorientato e disorientante non ha conseguenze unicamente nella sfera psicosessuale, ma investe l’intero ambito relazionale delle persone. Il crescere in un contesto iper eroticizzato, nel quale, quasi inconsciamente, si respira una sessualità disordinata, ha conseguenze anche sull’agire quotidiano delle persone e sul loro ordinario relazionarsi.

Uno degli aspetti più determinanti ed influenti di questo contesto pansessualistico è la così detta ?teoria dei generi. La teoria del gender è un'ideologia a sfondo utopistico basata sull'idea, già propria delle ideologie socio-comuniste, che l'eguaglianza costituisca la via maestra verso la realizzazione della felicità. Negare che l'umanità è divisa tra maschi e femmine è sembrato un modo per garantire la più totale e assoluta eguaglianza - e quindi possibilità di felicità - a tutti gli esseri umani. Nel caso della teoria del gender, all'aspetto negativo costituito dalla negazione della differenza sessuale, si accompagnava un aspetto positivo: la totale libertà di scelta individuale, mito fondante della società moderna. La trasformazione sociale in corso sta muovendosi verso la cancellazione di tutte le differenze anche di quella, fondamentale in tutte le culture, fra donne e uomini. Oltre che infondata, la teoria del gender sottintende una visione estremamente pericolosa, facendo credere che la differenza sia sinonimo di discriminazione.

La dissociazione sesso/gender rompe l’unità ontologica della persona e la fa divorziare, per così dire, da se stessa. L’individuo deve poter “scegliere, deve potersi determinare in modo radicalmente libero. A questa pretesa libertà si arriva mediante un processo di liberazione da ciò che è dato, dalla realtà, dalla natura, dalle tradizioni, dalle peculiarità femminili e maschili. Dissociate dal sesso, femminilità e mascolinità diventano inter-scambiabili e finiscono per non avere più contenuto.

La teologia del corpo di Giovanni Paolo II, che sarà uno degli argomenti del seminario, è la vera risposta contro queste ideologie disumanizzanti.

Gli incontri,  aperti a tutta la città di Marsala,  a partire dal 4 novembre p.v. alle ore 18,00, si svolgeranno nei locali della parrocchia “Madonna della Sapienza” nel rione Sappusi a Marsala, messi a disposizione dalla comunità parrocchiale che per l’occasione ospita il Movimento per la Vita.

Don Nicola Patti



Infomedica | 2024-11-09 11:19:00
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