Lo afferma mons. Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo, che in molte occasioni su temi scottanti come l'immigrazione ha avuto parole chiare e che anche questa volta non usa giri di parole in un libro-intervista scritto con il vaticanista de La Stampa Giacomo Galeazzi, «La Chiesa che non tace» (Rizzoli).
Sulla prolusione pronunciata nei giorni scorsi dal presidente della Cei, card. Angelo Bagnasco, aggiunge: «Tutti aspettavamo parole chiare che sono arrivate. Certamente la Cei non ha titolo per chiedere a un presidente del Consiglio di fare un passo indietro. Ma i singoli vescovi come cittadini italiani lo possono fare e io sono un cittadino italiano». D'ora in poi, «sarà difficile giustificare le coperture che qualche esponente ecclesiastico ha dato, per altro non richiesto, al presidente del Consiglio, come se si dovesse custodire in qualche modo l'uomo della Provvidenza del terzo millennio».
Mogavero è preoccupato per la politica «ridotta a gazzarra di cortile», per il «timore di uscire allo scoperto» anche dei laici cattolici che in questa stagione «non brillano certo per franchezza e audacia» e descrive un Paese depresso, che non si indigna più. «Come uomo Berlusconi - afferma - è una grande delusione, perchè tratta la politica e il Paese con il taglio dell'imprenditore borghese che cura i propri interessi. Poi c'è il profilo morale dell'uomo, che adotta comportamenti non certamente esemplari». Sulle intercettazioni e sui guai giudiziari sottolinea che «vale per tutti anche per Berlusconi la presunzione di innocenza». Tuttavia, visto che si tratta di un politico, «abbiamo l'esempio di quanto accade all'estero, dove si fa un passo indietro per molto