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05/10/2011 04:50:24

Renzo Carini: " Demolizioni: eseguita la legge. Marsala Schola: stiamo garantendo i servizi"

È stata fatta la demolizione dei primi immobili e si sta procedendo con gli altri secondo il piano concordato con la Prefettura e il Comitato per l’ordine pubblico.

Il Presidente della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo, ha fatto marcia indietro rispetto al precedente fax che le aveva mandato chiedendo di sospendere le demolizioni e al quale lei aveva risposto che stava solo applicando la legge. Poi Lombardo ha capito che aveva, per così dire, abusato del suo ruolo e ha mandato un altro fax dicendo in sostanza che non voleva entrare nel procedimento di abbattimenti ma ricordare che c’è un disegno di legge all’Ars sul tema…

Ha detto anche che non solo non avrebbe mai sospeso un’ordinanza di demolizione ma non l’avrebbe nemmeno consigliato al sindaco di sospendere pratiche che mirano a ristabilire la legalità. D'altronde non poteva essere diversamente. Nel mese di luglio la Regione ha mandato una lettera a tutti i sindaci siciliani spingendo ad andare avanti con le demolizioni degli immobili già di proprietà dei comuni. Sarebbe stato come se la mano destra del Presidente della Regione non sapesse cosa stesse facendo la sinistra.

Anche prima di luglio la Regione aveva scritto su questa questione?

Un paio di anni fa, quando si trattarono le demolizioni in consiglio comunale, questo chiese un parere alla Regione.

E dalla Regione dissero di abbattere?

L’Assessorato regionale Territorio e ambiente rispose dicendo che le case entro i 150 metri dal mare dovevano essere per forza demolite. Il Presidente della Regione ha quasi chiesto scusa, nella seconda lettera, sulla precedente posizione.

Lei ha parlato di slealtà istituzionale rispondendo a Lombardo.

Era una posizione, quella della prima lettera di Lombardo, estremamente grave perché faceva nascere aspettative che non potevano esserci. Quindi la seconda lettera è arrivata puntualmente, non poteva fare diversamente.

Sembra che su questa vicenda delle demolizioni si tenda a non far capire che tutto sta avvenendo secondo procedure di legge. Non si sta demolendo per volontà del sindaco di Marsala, né del capo dei vigili urbani o del Questore. Ecco, non è molto bello quando qualcuno, tra consiglieri comunali  e politici, mette “buoni” contro “cattivi”. Qui sostanzialmente si sta applicando la legge. Capiamo che ci sono crimini ben più grandi, che chi ha costruito è stato in qualche caso anche truffato. Però il sindaco ben poco può fare contro la legge.

Il fenomeno dell’abusivismo non è nato ieri, ma oltre 30 anni fa. Sono delle procedure amministrative che hanno avuto un inizio e che necessariamente dovevano avere una conclusione, che, purtroppo, è l’abbattimento di queste case. Il fenomeno dell’abusivismo nasce forse da quel primo intervento nefasto che è stata la strada provinciale 21 che invece di essere dritta, che rispettava il mare, è stata fatta a zig zag. Su questo fenomeno dell’abusivismo la politica non è intervenuta.

Secondo lei verrà approvata una legge regionale che sani le case abusive?

Non so se si potrà fare una legge che sani le costruzioni entro i 150 metri dal mare, sicuramente la politica non potrà intervenire come ha fatto il Presidente della Regione. Se vogliono affrontare il problema lo facciano nell’ambito dell’Assemblea Regionale. Certo è sempre stato detto che la legge regionale prevede le demolizioni, ma la politica può anche fare un discorso diverso. Capisco che la demolizione di 22 case abusive è un provvedimento doloroso perché dietro una casa ci sono anni di sacrifici, di ricordi e di sogni.

Una legge del genere però troverebbe l’approvazione degli abusivi ma la protesta di chi negli anni ha costruito regolarmente, e non solo.

Diciamo che una legge del genere trova tantissime difficoltà. So che sono stati convocati i rappresentanti di Legambiente che si sono opposti ad una ipotetica sanatoria. Però la politica può trovare delle soluzioni. Mi rendo anche conto che in provincia di Trapani il fenomeno dell’abusivismo è ben più grave. Però c’è una legge che dopo 30 anni deve essere applicata.

Per gli altri immobili abusivi che non rientrano nella fascia dei 150 metri, la legge prevede, in alternativa all’abbattimento, di darli in affitto agli ex proprietari. È una proposta che lei ha avanzato al consiglio comunale?

La proposta non me la sono inventata ma è la legge che lo prevede. Parliamo di abitazioni oltre i 150 metri dal mare. Non sanate, in molti casi prime abitazioni che non creano impatto ambientale grave e che non hanno ostacolato la fruizione delle nostre spiagge. Quindi ho proposto al consiglio comunale di utilizzare ciò che prevede la legge, ossia di non demolire, proprio perché le case non sono in contrasto con norme obbligatorie. E c’è la possibilità di concederle in affitto al titolare dell’abuso.

Cambiamo argomento. Giardino d’infanzia. I genitori protestano e Katia Adamo, presidente di Marsala Schola, dice in sostanza “ noi con questi soldi stiamo cercando di portare tutto alla normalità ma considerate che fino all’anno scorso,  con 6 milioni e 100 mila euro, non riuscivamo a coprire tutti i servizi, pensato un po’ adesso con tutti i tagli che ci sono e 5,4 milioni di euro a disposizione”. Sembra che parta tutto dai tagli che ha fatto lei. Ma è anche vero che ci sono stati meno trasferimenti da Stato e Regione.

Nel 2011 il Comune di Marsala ha avuto dallo stato trasferimenti per circa 3 milioni di euro.  il prossimo anno, oltre ai 3 milioni, sono previsti ancora tagli per 1 milione 250 mila euro, in totale sono oltre 5 milioni in meno. Ciò nonostante stiamo assicurando tutti i servizi e stiamo cercando di tagliare il meno possibile. Nella stessa situazione si trovano tutti i sindaci d’Italia e stiamo cercando di assicurare buoni servizi.

Quindi secondo lei è tutto nella normalità?

Credo di sì. La proposta del Giardino d’infanzia era di chiudere solo il sabato. Ma da sabato scorso hanno già riaperto.  Noi non abbiamo il vaso di pandora da cui tiriamo fuori milioni di euro. Dobbiamo cercare di assicurare tutti i servizi.