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26/09/2011 13:30:06

Lettera aperta di Alberto Di Girolamo, primario di cardiologia a Trapani

Lettera Aperta

 

“ La Cardiologia del S. Antonio Abate di Trapani inizia a ricoverare i primi pazienti l’11 gennaio del 1987.                                                                                            

I ricoveri aumentano gradualmente e costantemente man mano che i cittadini acquistano fiducia nella Struttura, passando dai 703 dell’87 ai 1924 del 2004, ai 2452 del 2010.                                                                

Con gli anni aumenta anche la tecnologia a nostra disposizione; nell’87 iniziamo ad impiantare Pace-makers, aumentando sempre di più il numero degli impianti dai 50 agli oltre 250 del 2010.                                                 Nel 2005 entra in funzione il laboratorio di Emodinamica, che ci permette di studiare con Coronarografia, Angiografia periferica, trattando con Angioplastica pazienti che necessitano di questa procedura (circa 1200 pz per anno).

Da anni, prima i pz del bacino del S.Antonio, e con l’unificazione delle due aziende, tutti i pazienti cardiopatici della provincia, hanno la migliore diagnostica e terapia, oggi a disposizione del mondo cardiologico. La necessità di andare in altre province o regioni per farsi curare si è azzerata, tranne per gli interventi di cardiochirurgia, che vengono eseguiti a Palermo, dove ci sono ottimi centri con cui collaboriamo; i pazienti trasferiti vendono sempre accompagnati da un medico ed un infermiere della cardiologia.

La tecnologia, insieme allenuove terapie cardiologiche, ci ha permesso di ridurre notevolmente la mortalità in generale, ma soprattutto quella dovuta all’infarto del miocardio, passando dal 12% circa degli anni 90’/primi anni 2000 al 5% del 2010; ed in particolare nei pazienti al di sotto dei 75 anni è intorno 1,5%, in perfetta media con i migliori centri nazionali ed internazionali.

 

Possiamo fare meglio e di più? Certo.

Tutti sappiamo che se un paziente con l’infarto viene trattato entro la prima ora dall’inizio dei sintomi, il suo rischio di morte, che di per sé è molto elevato, si riduce di oltre il 50%; ma anche la probabilità di scompenso cardiaco negli anni successivi si riduce notevolmente.

Purtroppo ancora oggi, nonostante le campagne di sensibilizzazione, molti pz arrivano in ospedale dopo molte ore dall’inizio dei sintomi dell’infarto, quando è già avvenuta la necrosi del muscolo cardiaco e qualsiasi terapia risulta scarsamente efficace.

Nel 2012 anche in Sicilia partirà la rete per l’infarto e sarà una vera rivoluzione.                                                                

Il paziente con sintomi sospetti d’infarto chiamerà il 118, verrà eseguito un elettrocardiogramma a domicilio del pz o sull’ambulanza, la cardiologia del S.Antonio, che è il centro Hub (centro di riferimento) per la provincia, lo referterà in tempo reale, ed il pz con infarto STEMI sarà ricoverato direttamente nella nostra Unità Coronarica e sottoposto ad Angioplastica primaria, che in atto è la migliore rivascolarizzazione per questi pazienti.

 

Saremo pronti per questa sfida? Sicuramente sì.                                                                                                                             Insieme alla Direzione dell’ASP stiamo lavorando per incrementare l’organico del personale:  3-4 unità mediche arriveranno entro massimo  uno-due mesi (dal concorso per mobilità già espletato), altre unità sono invece previste nei primi mesi del 2012 tramite concorso in itinere. Lo stesso per il personale infermieristico.

Con l’arrivo di nuovi medici ed infermieri sarà potenziato anche l’ambulatorio per i pazienti esterni.

Per quanto riguarda gli spazi del S.Antonio, presto l’ottavo piano e non solo saranno resi fruibili, aumentando  in tal modo gli spazi necessari alla Cardiologia.

Il mese prossimo arriverà un nuovo ecocardiografo tridimensionale e altra sofisticata tecnologia per il reparto e per l’emodinamica.

Stiamo inoltre lavorando per creare un’osservazione breve cardiologica presso l’area d’emergenza, che possa  fare da filtro ai ricoveri, e dove il cardiopatico acuto possa essere subito trattato dal cardiologo.

 

Ringrazio tutto il personale medico e di comparto per i loro sacrifici e la loro professionalità, grazie ai quali i cittadini della provincia già oggi godono del miglior trattamento possibile che la scienza cardiologica mette a disposizione.”

 

 

 

Dott. Alberto Di Girolamo