abbiamo aspettato allo sportello pubblico un impiegato fuori stanza, quante volte abbiamo visto impiegati a fare la spesa in orari in cui dovevano essere in ufficio. Per non parlare dei bar del centro, sempre pieni a ogni ora (lavorativa) del giorno.
L'ultimo caso su cui sta indagando la magistratura, riguarda l'Agenzia delle Entrate di Marsala, da qualche anno collocata nei nuovi uffici di Corso Calatafimi. L'ipotesi è quella di "truffa allo Stato". Gli avvisi di conclusione indagini sono stati notificati a 12 dipendenti, tra impiegati e funzionari. Tutto è partito da una segnalazione anonima, che ha dato il via ad una serie di controlli da parte dei poliziotti dell'ufficio di p.g. della Procura della Repubblica di Marsala, su delega del Procuratore Di Pisa. Le microtelecamere e alcuni appostamenti hanno permesso di verificare alcune uscite sospette da parte di alcuni tra i ben 55 impiegati dell'Agenzia delle Entrate di Marsala da Ottobre del 2010 fino a Febbraio di quest'anno. C'è chi usciva per due minuti, chi per un quarto d'ora. C'è infine un impiegato che pare che abbia totalizzato ben 19 ore di assenza.
Non è il primo caso scoperto a Marsala. Durante un'operazione simile, ma fatta al Comune di Marsala, gli indagati furono 26. Ad effettuare i controlli, tra aprile e maggio 2007, furono i poliziotti della sezione pg della Procura, che piazzarono delle micro-telecamere nei pressi del Municipio e di Palazzo VII Aprile, filmando i dipendenti che uscivano in orario di lavoro.
Una novantina, all'inizio, i nomi segnati dagli agenti. Poi, ridottisi a 26 dopo avere interrogato i capi settore.Poi, però, la metà di loro uscì dall'indagine perchè riuscì a spiegare perché, durante i controlli, era uscito dall'ufficio (per servizio, con un permesso, e anch per altre ipotesi). E così le richieste di rinvio a giudizio si ridussero a tredici. E questi sono stati tutti assolti, quest'anno, su richiesta del pubblico ministero.
Di recente è stato poi notificato un avviso di conclusione di indagini per assenteismo a 76 dipendenti ed ex dipendenti della Sovrintendenza ai beni culturali di Trapani.
Secondo la Procura, i dipendenti sarebbero responsabili di irregolarità negli orari di entrata e di uscita dagli uffici di competenza, di assenze ingiustificate e di artifici vari nel computo degli "straordinari".
Le indagini sono state effettuate dalla Guardia di Finanza di Trapani attraverso appostamenti, riprese, rilievi fotografici e filmati.
I fatti risalgono al 2008.
Un'altra operazione la Guardia di Finanza la fece nel 2008, che coinvolse trenta persone, tra dirigenti, istruttori tecnici e lavoratori socialmente utili in servizio presso la Soprintendenza Regionale ai beni culturali di Trapani, distaccati presso Baglio Anselmi di Marsala.
Durante le perquisizioni al museo Baglio Anselmi, la Guardia di Finanza allora ritrovò diversi duplicati di tesserini magnetici, perfettamente funzionanti e che recavano i dati di altri dipendenti complici.
Da un controllo emerse che in quattro mesi furono effettuate dal telefono dell’ufficio circa novemila telefonate a utente di rete fisse e cellulari intestati ai dipendenti ed ai loro familiari.