costruzione di un ampio fronte che va dal Pd all’Mpa e all’Udc e la candidatura del deputato regionale alla carica a Sindaco di Marsala. Un accordo che c’è da tempo, da quando Giulia Adamo ha abbandonato il Pdl per passare all’Udc, e che è viaggiato in parallelo con quanto succede nei palazzi della politica regionale, là dove ormai Pd e Terzo Polo reggono insieme la maggioranza di governo del Presidente Raffaele Lombardo, in barba al voto degli elettori e alla sovranità popolare, che aveva eletto Lombardo, si, ma con un’altra maggioranza ed altri partiti.
Il voto ormai è carta straccia. Si vota un candidato sapendo che, se eletto, domani potrai trovartelo nello schieramento opposto, appoggiato dallo stesso partito e dalle stesse persone che fino ad un minuto prima di quel politico avevano detto il peggior male possibile.
Ma torniamo a noi. Baldo Gucciardi non ha fatto propriamente un accordo con Giulia Adamo, perché Adamo si candiderebbe Sindaco comunque, al di là delle intenzioni del Pd. Diciamo che Gucciardi ha colto l’occasione per fare la sua puntata, come la corsa ai cavalli (il che la dice lunga sulla strategia politica del Pd, sulla sua qualità…).
Nella discussione è stato coinvolto poi l’altro dominus del Pd, Camillo Oddo, rappresentante dell’area ex Ds, che non ha battuto ciglio. E ha detto di si anche Nino Papania, senatore alcamese del Pd, al quale l’accordo non piace più di tanto, ma siccome vuole candidarsi Sindaco ad Alcamo, sa che potrà trovarne solo giovamento.
Nel tavolo regionale del terzo polo e del Pd convocato dal Presidente Lombardo l’alleanza alle prossime amministrative è stata ratificata a livello regionale. Gucciardi, Oddo e Papania adesso non potranno far finta di nulla, ma dovranno ammettere quello che tutti sanno e che loro fanno finta di negare: hanno “venduto” il Pd a Giulia Adamo, la candideranno Sindaco a Marsala.
Il problema non è la strategia politica. Ognuno può scegliere di che morte morire, e cosa fare. Il problema è il metodo. Perché per esempio il Pd ha – per statuto – nelle elezioni primarie il metodo di scelta dei propri candidati e del proprio gruppo dirigente. E Giulia Adamo si vuole candidare Sindaco senza passare dalle primarie. Anche perché – giustamente – lei si candida a prescindere dal Pd, e non vuole fare le primarie con un partito del quale nutre la stessa stima che ha un podista per una stampella.
Ed è su questo terreno, quello delle primarie, che si sta aprendo lo scontro più duro all’interno del Pd marsalese. Anna Maria Angileri, coordinatrice comunale del partito e possibile candidato Sindaco, ha diramato una nota nella quale è stata molto chiara: “Non si può privare il nostro elettorato dello strumento delle primarie, lo prevede lo statuto”. Per Anna Maria Angileri inoltre le alleanze vanno fatte per il “governo del territorio”, uscendo fuori dalle segreterie.
Come finirà? C’è un accordo che ormai non può essere più sottaciuto. Ancora una volta – come ai tempi della candidatura di Massimo Grillo a Presidente della Provincia, nel 2006 – i dirigenti del centrosinistra operano scelte che gli elettori non capiscono e che magari non vogliono. E in passato sono stati puniti proprio per questo. Non è un caso che Marsala non abbia un deputato regionale o nazionale di sinistra da ormai 15 anni.
Giulia Adamo finora si è dimostrata dal punto di vista elettorale una macchina da guerra inarrestabile. Ha vinto sempre, anche in condizioni difficili (potrebbe allenare l’Inter, farebbe meglio di Gasperini). Vuoi vedere che la strategia suicida del Pd di fare accordi senza fare politica rischia di portare a fondo anche Giulia Adamo? Avrebbe del miracoloso. E anche del comico. E potrebbe diventare una regola aurea, come un massima della Cassazione o un bigliettino dei biscotti della fortuna. “Vuoi avere successo in politica, a Marsala? Fai il contrario di ciò che dice il Pd”….