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18/09/2011 08:17:42

Cooperative di Mazara, Petrosino, Trapani, Castelvetrano nascondevano ricavi per nove milioni di euro

 e che erano state  poste in liquidazione dopo appena 2 o 3 anni di attività, omettendo tutti i versamenti d'imposta e delle ritenute d'acconto operate ai dipendenti e, in alcuni casi, anche la presentazione delle dichiarazioni fiscali, procedendo alla sistematica distruzione delle scritture contabili obbligatorie. L'indagine riguarda  società cooperative con sede a Petrosino, Trapani e Mazara del Vallo. Dieci le persone denunciate. Complessivamente gli omessi ricavi ammontano a 9,5 milioni di euro, le violazioni dell'Iva a oltre 3 milioni e le fatture per operazioni inesistenti a 7 milioni di euro. Le cooperative avevano operato nel Nord Italia, impiegando fino a oltre 370 lavoratori in un anno e omettendo la presentazione delle dichiarazioni annuali e il versamento delle relative imposte e ritenute fiscali.

Ma la Guardia di Finanza ha deciso di attuare un giro di vite nel variegato e spesso contraddittorio mondo delle cooperative, soprattutto delle piccole cooperative, e ha avviato da qualche giorno controlli a tappeto su tutte le società cooperative esistenti da almeno due anni e che non hanno mai dichiarato utili  pur percependo contributi e finanziamenti. 

PETROSINO. Le attività ispettive hanno preso piede dall’indagine a carico di 2 cooperative di Petrosino risultate amministrate da un prestanome. Le fiamme gialle hanno accertato che la società ometteva la presentazione delle dichiarazioni annuali e occultava, oltre che distruggere, le scritture contabili. Nell’indagine sono poi finite altre due cooperative, una con sede a Trapani l’altra a Mazara del Vallo. Nella prima sarebbero stati sottratti dai conti correnti della società, prima della sua messa in liquidazione, circa 3 milioni di euro.

MAZARA. Dopo averla depauperata finanziariamente la cooperativa sarebbe stata intestata ad un prestanome: un extracomunitario nullatenente risultato del tutto estraneo alla vicenda. Nei confronti della cooperativa di Mazara del Vallo è stato invece accertato l’utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti per 1 milione di euro (regolarmente contabilizzate e dichiarate come costi fittizi al fine di evadere le imposte e l’iva) e l’emissione di fatture per operazioni inesistenti per circa 6 milioni di euro, al fine di consentire ad altre cooperative, ubicate fuori provincia, l’evasione delle relative imposte. Complessivamente l’azione ispettiva ha consentito di accertare l'omessa dichiarazione di ricavi per circa 9,5 milioni di euro, violazioni all'Iva per oltre 3 milioni e fatture per operazioni inesistenti per 7.

CASTELVETRANO. L’evasione in questo caso è emersa solo per un caso. Due imprese edili di Castelvetrano, in provincia di Trapani, sono state costrette a presentare la documentazione relativa al personale al fine di ottenere il rilascio del Documento unico di regolarità contributiva necessario per potere operare e partecipare agli appalti. Poiché l’ingente esposizione debitoria con gli enti previdenziali ed assistenziali nonché con la Cassa edile, non avrebbe potuto consentire il rilascio del documento, uno dei due imprenditori, attraverso l’uso di scanner digitali, sarebbe riuscito a manomettere i dati richiesti ed attestare, falsamente, la regolarità della propria impresa. Il Nucleo di polizia tributaria di Trapani dall’esame delle dichiarazioni relative al personale presentate dalle due ditte, ha rilevato che le due imprese avevano in carico oltre cento dipendenti. Un dato che ha insospettito gli investigatori visto che le imprese non avevano presentato a partite rispettivamente dal 2005 e 2006 nessuna dichiarazione dei redditi. Dalle successive indagini è emersa un’evasione fiscale da 15 milioni di euro «che – dice il comandante provinciale della Guardia di Finanza, Maurizio Pagnozzi – ha arrecato sicuro nocumento alle casse dell’erario e generato una concorrenza sleale nei confronti delle altre imprese che operano nel settore».



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