Scrive il presidente di Fare Ambiente Marsala sul nuovo porto

Come consuetudine, tipicamente italiana, e tanto per mettere i bastoni tra le ruote, peraltro già mal funzionanti di loro, chi si vede estromesso da un progetto che fa? Si rivolge al Tribunale Amministrativo Regionale. Una volta tanto chi voleva bloccare il progetto del porto ha avuto la peggio. A mio avviso si dovrebbero far pagare i danni a chi fa cattivo uso, spregiudicatamente e per i propri fini, dell’Amministrazione della Giustizia causando ritardi che penalizzano ulteriormente la città di Marsala. L’attesa di un porto efficiente, moderno, di ampio respiro che potesse avere una ricaduta in termini economici ed occupazionali per il nostro territorio e che mirasse a tirar fuori dall’impasse turistica la nostra città, era ed è una cosa che tutti noi anelavamo da anni. Io credo che non si possa arrivare alla realizzazione di un progetto di città “sostenibile” se non si ha chiara la visione globale delle necessità di un territorio per troppi anni trascurato. Non è sufficiente sostenere che abbiamo un mare meraviglioso, un paesaggio che pochi altri posti al mondo possono vantare, una enogastronomia di tutto rispetto, una storia che ci mette di diritto tra le città che hanno lasciato un segno nel tempo; la maggior parte di queste cose ce le ha date il Creatore e noi cosa facciamo per lasciare ai nostri figli ed alle generazioni future una città, se non migliore, almeno non peggiore di quella che i nostri padri ci hanno consegnato? Poco o nulla. Ed ecco allora che la notizia della inammissibilità del ricorso presentato dall’Adriatica dovrebbe farci riflettere sulla necessità di unire le nostre forze per stimolare tutti gli enti preposti alla realizzazione di grandi opere, di ultimarle con la massima celerità, perché la città non può aspettare ancora decenni se non secoli per vedere realizzati i sogni e le aspettative che merita. Uniti ce la possiamo fare. Adottiamo tutti la politica del FARE.

Giancarlo Montesano
Presidente Fare Ambiente Marsala