Oggi il lavoro di Miriam Pace, artista di nuova generazione (1981), ne è la naturale conseguenza.
Nel suo lavoro le presenze fantomatiche, sindoni, lasciano presupporre possibili antiche resurrezioni o tracce di moderne fughe dall’incertezza contemporanea.
Il progetto presentato da Achille Bonito Oliva è dedicato a Ludovico Corrao, eroico creatore della Fondazione Orestiadi, indica Gibellina come luogo simbolo della sopravvivenza alla catastrofe attraverso l’arte e territorio di nuovi intrecci culturali .
Più che mai oggi, quando la terra di Sicilia incarna il sogno della nuova vita e della libertà, il primo approdo dopo rivoluzioni, forse estemporanee come i nomi di fiori che portano.
E’ qui che si possono coniugare la pittura di Miriam Pace e l’arte Michelangelo Junior. I segni lasciati dal passaggio incontrano l’eco d’un cantastorie contemporaneo.
"Miriam Pace appartiene a una generazione di artisti che a fine secolo hanno assorbito gli stimoli culturali di un universo positivamente globale, in cui l'identità non è frutto tanto di una appartenenza territoriale, ma piuttosto di una collocazione in un luogo virtuale da cui è possibile muoversi per esplorare con le proprie forme una realtà visibile e strutturale insieme, in continuo movimento. Una dinamica delle cose, vita e morte insieme, che soltanto il movimento eccellente dell'arte può intercettare, permettendo l’esistenza e sopravvivenza. Perché, come afferma Michelangelo junior nella sua intensa performance musicale “La terra trema”. Profezia dell’arte che sceglie volontariamente il perenne esilio di una incompiutezza fertile per poter rimanere costante promessa di vita". (Achille Bonito Oliva)