E il capogruppo del Mpa, Francesco Musotto, può subito dire che ormai “ci sono i numeri e una classe dirigente in grado di fare alla Regione le cose che servono”. L’occasione per ribadire l’intesa è un confronto tra Musotto e il capogruppo del Pd, Antonello Cracolici, che si è tenuto a Cefalù in occasione della presentazione del libro di Roberto Tagliavia “Mai più terra dei silenzi”, frutto di un confronto sull’autonomia e sulle vicende politiche siciliane con lo storico Francesco Renda e con il sindacalista della Cgil Antonio Riolo. Al dibattito è intervenuto anche l’ex presidente della Regione, Giuseppe Campione.
Riferendosi alla discussione sul ruolo del Pd alla Regione, il capogruppo Antonello Cracolici ha detto: “Il Pd in Sicilia non sta inseguendo né il poltronismo né il gattopardismo. La vicenda siciliana è dentro lo spaesamento generale. Il bipolarismo è tramontato ed è necessario promuovere un nuovo ordine democratico. Nei limiti del contesto siciliano – dove i giudizi e i pregiudizi morali spesso prendono il sopravvento su quelli politici – il Pd ha fatto quello che poteva: investire sulla fine del sistema politico e contribuire a dare una soluzione alla crisi. Ha così puntato sul riformismo per costruire un quadro più avanzato”.
“Non si poteva – ha concluso Cracolici – fare diversamente. E’ stata perciò offerta a una parte della politica la possibilità di non ricorrere ai tatticismi. Non devono essere difesi i privilegi, che alimentano l’antipolitica, ma va affrontata una nuova sfida sulla crescita e sullo sviluppo”.
In sintonia con Cracolici, Musotto ha auspicato che vada avanti il progetto di “cambiare la Regione” difendendo l’autonomia. E su questo tema Musotto ha attaccato il segretario del Pdl, Angelino Alfano, per avere cercato sul decreto anticrisi “un’alleanza strategica con la Lega”. “Alfano ha dato – secondo Musotto – un segnale di sudditanza”. Invece andavano, per il capogruppo del Mpa, difese anche in questa sede le ragioni del Sud ormai schiacciate da una pretesa “questione settentrionale”. Per Musotto è necessario ora voltare pagina. “Se non siamo capaci di cambiare – ha concluso – saremo cambiati noi”.