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30/08/2011 12:34:54

Il teatro di Massimo Pastore alle "due rocche" di Marsala

 

Dopo il successo (18 agosto 2011) della rappresentazione teatrale, e tratta con libera interpretazione dal testo di Erri De Luca (L’ultimo viaggio di Sindbad), Massimo Pastore e il suo gruppo di giovani attori tornano (3 settembre 2011, ore 21, 30) ancora a Capo Boeo per una riedizione della loro performance attoriale. E tornano ancora sul  palcoscenico dello storico scoglio delle “2rocche” secondo la scelta non profit, dell’economia del dono artistico e valorizzazione culturale degli spazi pubblici e comuni.

Un’economia cioè che si sottrae alle feste del profitto delle “notti bianche” marsalesi, mentre è anche un’esplicita denuncia della devastazione del territorio archeologico e paesaggistico, causata dall’incuria e dalla diretta attività d’impresa volta al saccheggio predatorio del territorio stesso.

 La riedizione dello spettacolo, sollecitata anche dai tanti che quella sera (18 agosto) non erano presenti (ma interessati), questa volta, vede il dramma dei clandestini e migranti del mare in una cornice storica più articolata e complessa, e come in un  tempo del montaggio filmico.

Il tempo esistenziale delle vittime sacrificali che la regia di Massimo Pastore (e il suo gruppo) declina con l’azione e la parola del teatro e della poesia. Il tempo (violento) di vita, di morte e di tratta dei corpi (donne, uomini, adulti, vecchi o bambini che siano) dei cittadini e fratelli, voluto e disciplinato dal mercato della guerra e sotto l’egida farsesca della legge in-civile  degli Stati.

Ieri (la tragedia e la lotta di “Antigone” per la sorte dei morti cui è impedita la dignità della sepoltura) come oggi (i corpi dei clandestini e migranti lasciati nell’invisibilità dei fondali marini, del deserto o dei Cei – Centri di identificazione ed espulsione – della Governance italiana ed europea).

Ieri Creonte. Oggi l’Europa (il progetto “Frontex” o Fortezza-Europa contro il popolo migrante), e ancora come i campi di concentramento, tortura e morte  dell’americano GUATANAMO.

Lo spettacolo teatrale, curato sempre da Massimo Pastore e dall’azione dei suoi giovani compagni di ventura artistica, questa volta, avrà anche un prologo, un epilogo e un intreccio di alcune e poche letture poetiche (come nell’uso “Ong non-estinti poetry”).

Ci piace auspicare che altri associazioni teatrali o gruppi musicali o di altro genere (che a Marsala non mancano, ma preferiscono eclissarsi) possano esercitarsi alle “2rocche” secondo l’economia del dono artistico e non profit.

Inoltre, ai delegati politici della Città, invitandoli per la serata, si ricorda loro il progetto di ristrutturazione del sito nella forma dell’anfiteatro.

A tutti, invece, si ricorda che l’ingresso è libero e che la loro presenza è una testimonianza e un incoraggiamento per continuare.