E’ la fotografia che emerge dalla Relazione sulla situazione economica della Regione siciliana elaborata dal servizio statistica e analisi dell’assessorato all’Economia, con dati aggiornati a giugno del 2011.
Nello studio, trasmesso dal governo all’Assemblea regionale siciliana, dirigenti e funzionari del centro studi evidenziano che “se per l’economia italiana la ripresa stenta a decollare, quella siciliana, appesantita da un nanismo produttivo incapace di affrontare le sfide imposte dalla globalizzazione e dalla rivoluzione tecnologica, arranca con maggiore affanno, e per di più con direzione incerta”. In particolare, i consumi delle famiglie e gli investimenti fissi lordi hanno segnato un modesto recupero, crescendo rispettivamente lo 0,5% e 1,3%, compensando solo parzialmente le forti perdite subite nel 2009, quando i consumi si sono contratti del 3,2% e la spesa per investimenti quasi del 10%.
“Questi aggregati – si legge nel rapporto – ritornano dopo due anni a fornire un contributo positivo seppur modesto alla crescita del Pil (0,4% e 0,3% rispettivamente) mentre è risultato negativo, il contributo della spesa delle amministrazioni pubbliche e istituzioni sociali privale, le quali a fronte del sostegno del biennio di crisi, si sono contratte dello 0,9%, in linea alla tendenza dettata dalle politiche economiche a livello nazionale, volte a perseguire il rientro del disavanzo pubblico”.
Dopo un biennio di rialzi, cala però la spesa pubblica (-0,9%), anche se, rispetto alla domanda aggregata, il dato rimane più alto della media nazionale e di quella delle regioni del Sud. Per quanto riguarda i consumi collettivi nel 2010, la spesa della pubblica amministrazione e delle istituzioni sociali private si è attestata su 30,8 miliardi di euro a valori correnti. L’incidenza sul totale della domanda aggregata, benché in calo al 27,5%, continua a posizionarsi sopra la media nazionale (16,8%) e anche alla media delle regioni meridionali (26,4%). In termini reali la spesa pubblica in Sicilia è calata lo 0,9%, flettendo oltre la media nazionale (-0,6%).