Lo rivela il quotidiano online ‘Sicilia Informazioni‘, che sottolinea come l’interesse dell’imprenditore torinese Carlo De Benedetti sia una “sorpresa, ma a renderla plausibile c’è il recente versamento di 560 milioni di euro da parte della Fininvest a conclusione di un lungo braccio di ferro giudiziario durato quasi diciotto anni”.
"L'acquisto del Giornale di Sicilia – scrive Siciliainformazioni regalerebbe al Gruppo L’Espresso una presenza ‘ingombrante’ in Sicilia”.
Ad esempio, sotto il profilo pubblicitario, perché la concessonaria Manzoni, che “gestisce la pubblicità ‘aziendale’, acquisirebbe una posizione di rilievo”, a scapito della Publikompass, l’azienda che adesso gestisce gli spazi promozionali dei tre quotidiani siciliani (Giornale di Sicilia, La Sicilia e la Gazzetta del Sud).
Comunque, conclude l’articolo di Siciliainformazioni, “la proposta di De Benedetti appare ben più solida, stando alla congruità. Ha tuttavia il difetto di non essere stata confermata dagli interessati. Può quindi trattarsi di una notizia filtrata per saggiare il mercato, un ballon d’essai, o qualcosa di simile. La riservatezza è d’obbligo, in questi casi, ma la fonte dalla quale l’abbiamo appresa appare meritevole di credito“.
Questa notizia ha sorpreso anche L’Inkiesta.it, che ha commentato così: “Stupisce che soltanto un anno fa Carlo De Benedetti, intervistato da Antonello Piroso in un convegno sul Nord organizzato da Enrico Letta, ragionava in questi termini: “Noi abbiamo 16 giornali locali e se qualcuno volesse vendere un giornale locale… io sono un po’ razzista, devo ammetterlo, ecco. Sino all’Emilia. Abbiamo la Romagna nel nostro limite diciamo. Ecco, il confine sono l’Abruzzo e la Romagna. Perché sotto…no no. Perché scendendo è difficile farei giornali…Perché lei non sa mai cosa può venir fuori. Di tutto. […] non è così ovvio fare un giornale a Palermo”.