l’esercizio abusivo della professione, chiamando in corresponsabilità l’estensore stesso del bando e il titolare del procedimento. Infatti, sono sempre più frequenti i bandi per concorsi e selezioni nell’amministrazione pubblica che risultano difformi dalla normativa di riferimento, che in Sicilia è rappresentata dal "Decreto Barbagallo", dal recepimento della Legge 150 e dalla legge 69 del 1963 che istituisce l’Ordine dei giornalisti.
Queste difformità causano un proliferare di ricorsi in varie sedi giudiziarie e di segnalazioni all’Ordine regionale dei giornalisti. Riteniamo dunque necessario aprire un confronto costruttivo con la pubblica amministrazione affinché si possa creare nell’intera regione un modus operandi omogeneo che consenta il rispetto della normativa, garantendo i diritti dei giornalisti iscritti all’albo. Per questo l’Ordine chiederà un incontro nelle prossime settimane con l’assessore Caterina Chinnici che possa finalmente mettere fine, nel settore dell’informazione pubblica, all’autentica giungla di bandi, alcuni dei quali potrebbero apparire tagliati su misura per determinati candidati.
L’Ordine dei giornalisti di Sicilia è a disposizione fin da subito di qualunque ente pubblico ne faccia richiesta per fornire chiarimenti, delucidazioni e supporto nel momento della redazione dei bandi. È pronto inoltre a garantire una sempre auspicabile presenza di propri iscritti di comprovata esperienza professionale all’interno delle commissioni di selezione.