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13/07/2011 14:27:36

Depositata la richiesta di rinvio a giudizio per Romano

"Nella sua veste di esponente politico di spicco, prima della Dc e poi del Ccd e Cdu e, dopo il 13 maggio 2001, di parlamentare nazionale - scrivono i magistrati nella richiesta di rinvio a giudizio - Romano avrebbe consapevolmente e fattivamente contribuito al sostegno ed al rafforzamento dell'associazione mafiosa, intrattenendo, anche alla fine dell'acquisizione del sostegno elettorale, rapporti diretti o mediati con numerosi esponenti di spicco dell'organizzazione tra i quali Angelo Siino, Giuseppe Guttadauro, Domenico Miceli, Antonino Mandala' e Francesco Campanella".

Secondo il Pm, inoltre, il ministro avrebbe "messo a disposizione di Cosa nostra il proprio ruolo, contribuendo alla realizzazione del programma criminoso dell'organizzazione tendente all'acquisizione di poteri di influenza sull'operato di organismi politici e amministrativi".

In particolare, nella richiesta il Pm Di Matteo fa cenno all'interessamento di Romano a candidare, su input del boss Guttadauro, Mimmo Miceli, poi condannato per mafia, alle regionali del 2001. Romano si sarebbe inoltre adoperato per accreditare Miceli e "il suo referente mafioso Guttadauro quali interlocutori da ascoltare nella gestione degli equilibri politici all'interno e all'esterno del Cdu". Infine il ministro, insieme all'ex governatore siciliano Toto' Cuffaro, avrebbe assecondato le richieste del capomafia Nino Mandala' inserendo Giuseppe Acanto nelle liste dei candidati del Biancofiore per le regionali del 2001, "nella consapevolezza diesaudire desideri di Mandala' e, piu' in generale, della famiglia mafiosa di Villabate".

Il ministro: "corto circuito istituzionale"

"Non intendo commentare un atto al quale la Procura di Palermo e' stata obbligata dopo 8 anni di indagini e due richieste di archiviazione. Continuo a non comprendere come non ci si scandalizzi invece di un corto circuito istituzionale e giudiziario che riguarda chi da un
lato ha condotto le indagini e chi dall'altro le ha severamente sanzionate".