A tirare la volata sono ancora una volta l’olio (+19,4%) e le bevande (+27) che, dopo un anno buio, tornano a registrare un andamento positivo. Tra i principali importatori si confermano Stati Uniti, Giappone e Tunisia mentre Francia e Germania perdono quota. A tracciare l’andamento delle vendite all’estero nel primo trimestre del 2010 è l’ufficio studi della Camera di Commercio di Trapani, che quest’anno ha partecipato a missioni all’estero in tutto il mondo.
«La crescita dell’export», afferma Giuseppe Pace, presidente della Camera di commercio di Trapani, «è un chiaro segnale che dimostra come l’economia locale, dopo la crisi degli ultimi anni, si stia lentamente riprendendo. I nostri prodotti tipici e le materie prime hanno un grande successo all’estero. Ecco perché in questi anni la Camera di commercio si è impegnata molto per promuovere la presenza delle imprese locali sui mercati stranieri. E gli ultimi dati confermano che la strategia di investire sull’internazionalizzazione è vincente». «I dati sull’export in questi primi mesi dell’anno», commenta Alessandro Alfano, segretario generale della Camera di Commercio, «permettono di recuperare velocemente terreno e continuare il trend positivo che, ad eccezione del settore del vino, era già iniziato nel 2010. Segno che la crisi è superata anche se c’è ancora molto da lavorare per rendere questa crescita strutturale».
Entrando nel dettaglio merceologico, tra i prodotti più venduti all’estero tornano in pole position le bevande che, con un incremento del 27%, fanno segnare una netta inversione di tendenza. Le vendite sono trainate da Stati Uniti (+66%), con quasi 1,8 milioni di euro, Regno Unito (+63%), con circa 1 milione di euro, e Ungheria, il più importante tra i nuovi mercati di sbocco del nostro vino, in questo primo scorcio di anno, con oltre 800 mila euro di controvalore. In calo gli ordini da due tradizionali importatori: Germania e Francia. Nel trimestre anche il marmo ha evidenziato un andamento positivo (+10%): a tirare la volata è il prodotto grezzo (+73,5%) che viene acquistato interamente da Egitto ed India. Il prodotto lavorato, invece, registra una crescita modesta (poco più del 2%).
Significativa la crescita delle vendite della frutta e ortaggi lavorati e conservati che, in questi tre mesi, sono più che raddoppiate toccando quota 6,3 milioni di euro, tanto da rappresentare il terzo prodotto trapanese più venduto all’estero. La performance deriva dall’ottimo andamento degli acquisti di alcuni tradizionali clienti come il Canada (1,2 milione di euro di venduto), ma soprattutto dalla capacità di trovare nuovi mercati di sbocco come Giappone (con 1 milione), Russia (800 mila euro) e Stati Uniti (700 mila euro).
Tornano positivi anche i volumi di vendita del pesce conservato (+11,4%, con 5 milioni di controvalore). I principali importatori sono la Grecia e, soprattutto, la Spagna. Continua poi, anche nei primi mesi del 2011, la corsa del comparto oleario le cui esportazioni sono cresciute del 19,4%, con più di 2,7 milioni di euro di vendite all’estero, specialmente nel Nord America.
Vale la pena, infine, evidenziare la crescita esponenziale dell’export di prodotti in calcestruzzo, cemento e gesso (inesistente fino a 2 anni fa) che in tre mesi ha già sfiorato i 2,5 milioni di euro di controvalore, il doppio rispetto al 2010. Unico paese di sbocco, la Germania.