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22/06/2011 09:05:00

"Inserire anche la sofisticazione alimentare tra i reati conducibili alla mafia"

E' la ricetta contro il fenomeno delle agromafie illustrata dal procuratore nazionale Antimafia, Piero Grasso, intervenuto all'incontro per la presentazione del primo rapporto sui crimini nell'agroalimentare realizzato da Coldiretti e Eurispes. "Per i reati che da subito vengono identificati come crimini di mafia - ha spiegato Grasso - non abbiamo particolari problemi ma per quelli di sofisticazione si', perche' hanno tempi di prescrizione brevissimi, in quanto non collegati alla mafia dal codice penale". Secondo Raffaele Guariniello, magistrato della Procura di Torino, e' necessario "costruire una nuova organizzazione giudiziaria, una procura nazionale specializzata nel campo della frode e della sicurezza alimentare". Il presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati, Luca Palamara, ha avvertito del rischio che una depenalizzazione dei reati alimentari finisca col favorire la mafia attiva nel settore. Donato Ceglie, della Procura di Santa Maria Capua Vetere, ha invece invitato gli imprenditori a supportare la lotta alle agromafie, "per costruire il loro sviluppo, il loro futuro".