Il sindaco Giacomo Tranchida, a seguito delle ultime polemiche con l'Asp e con l'Assessore regionale alla Sanità Massimo Russo, ha diffuso una nuova ordinanza con la quale fa divieto assoluto in Erice capoluogo, «di essere affetti da malesseri e patologie durante le ore diurne che richiedano l'intervento urgente del presidio di guardia medica».È chiaro che l'ordinanza di Tranchida (una cosa simile aveva già fatto nel 2009) è provocatoria.
La Guardia Medica secondo la Regione, assessorato alla Salute, può funzionare solo dalle 20 alle 8.
Tranchida ha anche scritto al manager dell'Asp, De Nicola: «L'assistenza sanitaria - ha ricordato - va garantita ai residenti quanto ai turisti». Ha sottolineato che «spesso l'alta quota causa problemi alla popolazione sopratutto anziana», e che il più vicino presidio sanitario «dista 13 chilometri», raggiungibile grazie ad una strada «ricca di tornanti». E dunque per Tranchida, serve l'ambulanza col medico, serve una ambulanza con apparecchiature «salva vita», il Comune addirittura penserebbe ad introdurre una tassa per l'ingresso ad Erice così da concorrere con la Regione alle spese per una Guardia Medica h24.
«Siamo dinanzi - ha scritto Tranchida a De Nicola - ad un valzer di promesse, di fatto si continua a scherzare sulla salute della comunità ericina e di quella turistica. Se ciò rappresenta la conseguenza pratica del monito assessoriale ricordatoci giorni fa "..chi ci sta, ci sta e chi non ci sta, si adegui.." in relazione alle misure governative volte a garantire una nuova sanità in Sicilia, ribadisco che "non ci sto, non ci stiamo"». Tranchida aggiunge e conferma la disponibilità a mettere gratuitamente a disposizione dell'Asp un locale per la Guardia Medica h24. «Direttore a fronte di questa disponibilità dica - ha scritto ancora il sindaco - quanto costa ad oggi mantenere in affitto, con oneri annessi e connessi, una guardia medica in Erice centro storico part time (chiusa di giorno, tranne i festivi) a fronte della gratuità dei locali, luce, riscaldamento, acqua, che più volte abbiamo dichiarato».