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13/06/2011 05:03:06

Confermata in cassazione la condanna del consigliere comunale di Marsala Celestino Errera

La pena è stata sospesa.
La condanna era stata a sua volta emessa in in Appello il 17 Maggio 2010.
Errera è stato condannato per il favoreggiamento della latitanza di Antonino Rallo, 57 anni, indicato dagli investigatori come elemento di spicco in seno alla cosca di Marsala. Rallo è stato arrestato dai carabinieri l'11 ottobre del 2007.

Errera è stato eletto a fine maggio 2007 nella lista "Giovani e donne per Marsala - Lo Curto sindaco", ed è poi transitato nell’Udc. La sua condanna in primo grado aveva già suscitato in città diverse reazioni, da Libera, che con una raccolta di firme ne aveva chiesto le dimissioni, fino a diversi consiglieri comunali d’opposizione.
Ora la Cassazione mette la parola fine su una vicenda molto tormentata, che abbiamo cercato di ricostruire.


L’ARRESTO DI RALLO. L’11 Ottobre del 2007 viene arrestato dai carabinieri di Marsala Antonino Rallo. E’ latitante da cinque anni. Ed ha il privilegio di essere inserito nel club dei 100 latitanti più pericolosi d’Italia. Rallo è un elemento di spicco della cosca di Marsala, deve scontare una condanna all’ergastolo per reati vari, tra cui omicidio, associazione mafiosa, detenzione e porto illegale d’armi.
Rallo, dopo una serie di complessi appostamenti, durati 10 mesi, viene pescato dai Carabinieri (che per non dare nell’occhio andavano in giro vestiti da contadini o da “vu cumprà”) in una villetta di Contrada Fossarunza. I carabinieri dopo alcuni giorni di osservazione fanno scattare il blitz. La villetta viene circondata. Rallo tenta la fuga dal bagno, ma per lui non c’è scampo, e scattano le manette.
La villetta è stata “affittata” a Rallo per la sua latitanza da Michele Giacalone, imprenditore edile di Marsala. Giacalone viene arrestato. Ha 37 anni.
Giacalone è il classico colletto bianco marsalese. Non è organico a Cosa nostra, ma l’aiuta. E’ il tipico imprenditore che appartiene a certa borghesia della nostra città.
Non è un caso che l’allora pubblico Ministero Roberto Piscitello, in merito all'arresto, ad un certo punto dica: “Ci inquieta molto il fatto che ricercati, mafiosi, delinquenti, riescano a beneficiare di appoggi da parte di insospettabili della cosiddetta società civile, sempre e comunque pronti ad assicurare la propria copertura. Soggetti che fanno dell'omertà uno stile di vita. Si tratta di gente comune, di padri di famiglia, di lavoratori, che tifano, incondizionatamente per la mafia, piuttosto che inneggiare alle istituzioni. Questa è, per lo Stato, la sconfitta più umiliante”.
E già. Gli appoggi insospettabili. Piscitello sa che sono in molti ad aver coperto la latitanza di Rallo.
Ad esempio i carabinieri poco prima del blitz nei loro appostamenti andavano annotando persone ed automobili che entravano ed uscivano dalla villetta di Fossarunza, targhe e facce.
Una delle ultime visite a Rallo Giacalone la fa con una macchina noleggiata.
Da chi? Da Celestino Errera.


(CONTINUA DOMANI)



Inchieste | 2024-11-16 06:00:00
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