Il Comune si avvale di 118 contrattisti, firmatari di contratti quinquennali (105 con orario di lavoro a tempo pieno e 13 a tempo parziale). Nove contratti scadranno nel 2014 ed altri 109 nel 2015.
L'Amministrazione di Trapani con i suoi uffici ha dovuto riequilibrare la pianta organica tenendo conto anche dell'effettivo utilizzo dei lavoratori nell'ambito dell'attività dell'Ente. Nel dettaglio, la modifica della pianta organica ha comportato un aumento di 27 posti di collaboratore professionale (cat B3), una diminuzione di 22 posti di esecutore amministrativo (cat. B), una diminuzione di 5 posti privi di area e profilo di Cat. B. Per l'area tecnica la dotazione organica sarà variata con l'aumento di 3 posti di collaboratore tecnico e la diminuzione di 3 posti di conduttore mezzi complessi.
il processo di stabilizzazione si avvierà subito per un primo gruppo di 17 dipendenti precari, appartenenti alla categoria A, cioè 7 ausiliari di asilo nido e 10 operatori generici. Per i sindacata «Si tratta di un primo provvedimento che aprirà la strada, probabilmente entro la fine dell'anno, alla stabilizzazione di quasi tutti i precari. Ciò grazie alla legge regionale, ma anche alla situazione economico-finanziaria del comune che è ampiamente sotto il patto di stabilità». Soddisfazione è stata manifestata dalla segretaria generale della Cgil di Trapani, Mimma Argurio che ha espresso un giudizio positivo sulle proposte che «permetteranno di dare serenità alle lavoratrici e ai lavoratori e una migliore organizzazione degli uffici, in atto estremamente carenti». La Cgil ha, infine, annunciato che «vigilerà affinché i processi di stabilizzazione siano compiuti in tempi brevi e, soprattutto, senza discriminazioni e nel pieno rispetto della legge».
E a Marsala? Il Sindaco Renzo Carini ha ribadito di stare facendo “tutto il possibile” per la stabilizzazione dei precari che lavorano al Comune, ma in realtà nulla si muove. Le uniche novità sono le lettere che periodicamente il Sindaco manda alla Regione, o il Presidente del Consiglio Comunale, Oreste Alagna, manda al Sindaco. Eppure il primo cittadino è cosciente della gravità del problema, tanto da aver scritto nell’Ottobre scorso al Presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo: “il problema del precariato tocca quasi 23 mila famiglie siciliane. Già, perché, gli ex giovani lavoratori, nel frattempo – di proroga in proroga – sono diventati padri e madri che hanno messo su casa, spesso unendo due stipendi precari. Inoltre, in questi anni, sia per il blocco delle assunzioni sia per effetto dei pensionamenti che si sono susseguiti, i precari sono diventati indispensabili per garantire la piena funzionalità delle amministrazioni locali. Storie che tutti conosciamo e che ci spingono a operare fino in fondo per la stabilizzazione”.
Ma è tutto un rimpallo di responsabilità. A chiedere che si valuti l'opportunità di «stabilizzare» i precari di Marsala, attraverso la trasformazione dei contratti di diritto privato a tempo determinato «in contratti di diritto pubblico a tempo indeterminato» è stato di recente il presidente del Consiglio comunale, Oreste Alagna, in una nota inviata al sindaco Renzo Carini, al dirigente del settore Risorse umane Angela Ammoscato e a quello delle Risorse finanziarie Nicola Fiocca evidenzia che «la legge regionale n. 24 del 29 dicembre 2010 e la circolare n. 1 del 6 maggio 2011 mettono gli enti locali nelle condizioni di poter dare avvio ad un piano di stabilizzazione dei precari».
La legge citata da Alagna (la leggere regionale 24/2010) è la finanziaria approvata lo scorso dicembre che prevede «misure di stabilizzazione dei rapporti di lavoro a tempo determinato», stabilendo che «i Comuni possono procedere alla stabilizzazione dei lavoratori precari». Ma cosa ha fatto l’Amministrazione di Marsala?
Anche il Consiglio Comunale ha chiesto da tempo a Carini di attivarsi. Con un atto di indirizzo il 9 novembre scorso impegnava il sindaco ad attivare le procedure di stabilizzazione degli ex lsu e sedici consiglieri (la maggioranza) lo hanno invitato a «dare immediata esecuzione alla delibera, nonché a convocare, con carattere d'urgenza, un tavolo tecnico per procedere alla stabilizzazione». Si sottolineava in quel documento che «il precariato è la vera emergenza sociale del nostro Paese e rappresenta la più grande ingiustizia sociale». E che «in molti Comuni siciliani (Acicastello, Siracusa, Monterosso Almo, Pachino e Vittoria solo per citarne alcuni) erano state già avviate efficaci procedure di stabilizzazione che hanno determinato la stipula di contratti a tempo indeterminato per centinaia di lavoratori precari».