che lavoravano con lui ai tempi in cui Rostagno curava il telegiornale su Rtc, Ninni Ravazza e Salvatore Vassallo. E i due hanno ricostruito il clima che c’era intorno a Mauro Rostagno poco prima del suo omicidio, con particolari inediti.
Ninni Ravazza ha dichiarato: “Qualche mese prima dell’omicidio io e Mauro Rostagno fummo convocati dall’editore di Rtc, Puccio Bulgarella, oggi scomparso. Ci disse di stare attenti,perché c’era qualcuno che si stava incazzando. Mauro non ne fu molto turbato. Io chiesi invece se stavamo correndo dei pericoli ma Puccio Bulgarella ci rispose che per il momento potevamo stare tranquilli. Non ho mai raccontato prima questo episodio perché nessuno me l’aveva mai chiesto”.
A mettere in guardia Bulgarella fu Angelo Siino, oggi collaboratore di giustizia.
Mauro Rostagno subì nei mesi precedenti all’omicidio anche altre minacce. “In quel periodo ricevemmo diverse telefonate anonime ed anche una lettera”, ha raccontato Salvatore Vassallo, “Un giorno, mentre mi trovavo in un istituto bancario, un dipendente, Ignazio Piacenza, mi disse che Mauro era segnato e che sarebbe stato spento entro un mese”.
Vassallo riferisce di questo colloquio come successivo ad una telefonata di minaccia arrivata a RTC sempre sullo stesso tono " fatilu finiri a chissu vistuto di biancu". Vassallo dice di averla sentita lui perchè per caso rispose lui al telefono.
L’udienza era cominciata con il controesame da parte degli avvocati degli imputati ( il boss di Trapani Vincenzo Virga e il killer Vito Mazzara) di Emilia Fonte, che all'epoca dell'omicidio di Rostagno aveva 17 anni. Con sua sorella vide l’inseguimento che precedeva l’attentato. Emilia Fonte sotanzialnmente ha confermato quanto dichiarato nel corso della precedente udienza. Ha raccontato che quella sera mentre giocava con la sorella, ha notato l'auto di Mauro Rostagno che si stava dirigendo verso la comunità Saman, seguita da una macchina con a bordo tre giovani. Poco dopo ha detto di aver ha udito gli spari.
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