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20/05/2011 06:07:06

Flop dei servizi segreti. Fallisce il blitz per la cattura di Messina Denaro

Già due settimane fa era avvenuta un'operazione di controllo del territorio che lasciava presagire che qualcosa di grosso bolliva in pentola. A coordinare le indagini sulla primula rossa di Castelvetrano sono l’aggiunto Teresa Principato e i sostituti Paolo Guido e Marzia Sabella. L'operazione è avvenuta tra le 4 e le 6 di ieri, giovedì 19 maggio.

9,42 - Alcuni retroscena sulla fallita operazione per la cattura di Matteo Messina Denaro in una masseria vicino il centro abitato della sua città, Castelvetrano. Secondo il giornalista Salvo Palazzolo "Repubblica è in grado di rivelare che l’indicazione era anche "qualificata", perché era stata trasmessa pochi giorni fa a polizia e carabinieri dai vertici dell’Aisi, ovvero dai servizi segreti. Proprio come era accaduto nei mesi scorsi alla vigilia di altri fortunati blitz: nell’ottobre 2010, i carabinieri bloccarono Gerlandino Messina, a Favara; nel giugno precedente, la polizia aveva arrestato Giuseppe Falsone, a Marsiglia; e anche nel dicembre 2009, il questore di Palermo Alessandro Marangoni aveva ringraziato pubblicamente le agenzie di sicurezza per il contributo dato alla cattura di Gianni Nicchi. In tutti questi casi, è sempre arrivata un’indicazione precisa sul covo".

8,15 - Ieri mattina, poliziotti e carabinieri hanno fatto irruzione in un casolare nelle campagne di Castelvetrano per procedere all'arresto del superlatitante Matteo Messina Denaro. L'indicazione sul presunto covo era arrivata qualche giorno fa dai vertici dell'Aisi (Agenzia di Informazione e Sicurezza Interna)  e sembrava precisa, come quelle che hanno permesso negli ultimi tempi gli arresti di altri latitanti eccellenti di Cosa nostra, da Giuseppe Falsone a Gerlandino Messina. Ma in realtà il blitz si dimostrato un nuovo colpo a vuoto.

L'operazione, pianificata da tempo, al termine di un'estenuante attività di osservazione, si è svolta ieri mattina, poco prima dell’alba. Ad agire sono stati sia carabinieri  che polizia. Gli uomini scelti per la delicata operazione  hanno circondato una masseria, che si trova nelle campagne a una decina di minuti dal centro abitato di Castelvetrano. Secondo le informazioni era uno dei covi di Matteo Messina Denaro (che farebbe la spola tra Marsala, Mazara e appunto Castelvetrano). L’irruzione è durata una decina di minuti. Ma di Matteo Messina Denaro neanche l'ombra. Dopo una capillare perquisizione, non si è trovata traccia in quel casolare disabitato, e nemmeno nelle zone circostanti.

Il via libera per l’operazione è arrivato dai magistrati della direzione distrettuale antimafia di Palermo, che coordinano le indagini su Messina Denaro