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18/05/2011 04:09:51

Dall'appoggio alle minacce: lo strano rapporto Sgarbi - Giammarinaro. Ecco tutte le aziende sequestrate

Poi a poco a poco i rapporti si sfilacciarono. Il primo a farne le spese fu Oliviero Toscani, che sbattè la porta perchè non ne poteva più. Rapporto davvero singolare, quello fra Vittorio Sgarbi pop - sindaco di Salemi e Pino Giammarinaro, mister 50.000 preferenze e autentico dominus della politica nella Valle del Belice e in tutta la Provincia di Trapani.

Dall'inchiesta che ha portato al sequestro di 35 milioni all'ex deputato regionale Giammarinaro, viene fuori anche il suo tentativo di condizionare l'attivita' del Comune di Salemi, amministrato da Vittorio Sgarbi. Una pressione realizzata, secondo gli investigatori, "attraverso la partecipazione occulta alle fasi decisionali piu' importanti, avvalendosi della collaborazione di dipendenti e funzionari del Comune, nonche' di assessori e consiglieri". A questo proposito, la Dda di Palermo, nell'ambito delle indagini sulle numerose minacce anonime ai danni di Sgarbi, ha sottolineato come le risultanze investigative abbiano delineato un contesto ambientale in cui Giammarinaro "ha inciso in modo significativo su alcune delibere del Comune di Salemi". E' cosi' emerso il costante tentativo da parte dell'ex sorvegliato speciale - con obbligo di dimora proprio nella sua Salemi - di partecipare "occultamente alle fasi decisionali piu' importanti", ponendo in essere "un vero e proprio condizionamento mafioso di tutta l'attivita' amministrativa del Comune di Salemi". Dalle intercettazioni e dalle altre indagini e' infatti emerso che, una volta insediata la giunta comunale, l'ex deputato regionale "avrebbe addirittura partecipato, senza averne alcun titolo, a diverse riunioni della giunta, allo scopo di indirizzare le decisioni dell'organo amministrativo". L'autorita' giudiziaria cita le dichiarazioni rese al pubblico ministero dal fotografo Oliviero Toscani, ex assessore di Salemi, e il contenuto di una serie di telefonate intercettate, che fanno ritenere agli investigatori del tutto fondata l'ipotesi di "cogente condizionamento mafioso su una parte dell'attivita' amministrativa", allo scopo di conoscere e influenzare consiglieri e assessori comunali o direttive sui capitoli di spesa o nella nomina dei suoi funzionari. Giammarinaro avrebbe persino dato indicazioni per condizionare l'immediata assegnazione di un terreno agricolo, di circa sessanta ettari, confiscato all'esponente mafioso e narcotrafficante Salvatore Miceli, a favore di un soggetto da lui prescelto (l'Aias) e non all'associazione antimafia Libera o alla Fondazione San Vito Onlus, che ne avevano fatto richiesta. E infatti il bene non fu assegnato. Sgarbi fu tentato di assegnarlo a Slow Food, ma la cosa non andò in porto.

Eppure fino a neanche due anni fa Sgarbi difendeva Giammarinaro in ogni momento: «Chi non ha avuto vicende giudiziarie? Anche Visco. Ma ogni vicenda ha una fine. E bisognerebbe processare semmai i magistrati che lo accusavano di essersi fatto cresimare da Andreotti». La rottura fu il 31 Agosto 2010. L'ennesima intereferenza di Giammarinaro nella vita amministrativa, e il vicesindaco Favuzza che sbotta: «Nei giorni scorsi l’ex deputato della Dc Pino Giammarinaro ha convocato i consiglieri a lui riconducibili e altri che apparentemente si dichiarano da lui indipendenti, chiedendo di apporre la firma a un documento contro Sgarbi. Giammarinaro sappia che potrà fare tutte le azioni più o meno politiche che ritiene opportune, ma non riuscirà a fermare la faticosa e ostacolata opera di cambiamento».

L'OPERAZIONE "SALUS INIQUA". Ieri si è conclusa un'operazione cominciata il 30 Marzo scorso. A conclusione di accertamenti personali ed indagini patrimoniali svolte congiuntamente dalla Divisione Polizia Anticrimine e dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Trapani mediante la costituzione di un apposito “Gruppo di Lavoro”, il Questore ha inoltrato al Presidente del Tribunale di Trapani proposta per l’applicazione della misura di prevenzione personale e patrimoniale nei confronti di Pino Giammarinaro, ex parlamentare regionale.

Le indagini criminologiche e patrimoniali hanno in particolare svelato: il variegato quadro delle conoscenze e dei rapporti di natura politico affaristica, grazie ai qual Giammarinaro, pure durante la sottoposizione alla sorveglianza speciale ha di fatto continuato ad amministrare e condizionare pesantemente imprese private (operanti nel settore dell’assistenza sanitaria convenzionata), enti pubblici (A.S.P., già A.S.L., di Trapani) ed enti locali (Comune di Salemi);
tutta una serie di operazioni di fittizia intestazione di beni, volte ad occultare la sua diretta disponibilità e gestione di numerose società operanti nel settore dell’assistenza sanitaria privata, così consentendone l’accesso a convenzioni ed illeciti rimborsi milionari da parte dell’A.S.L. (oggi A.S.P.) di Trapani.

La Questura ha accertato manovre di bilancio per distrarre, a meri fini personali, ingenti somme di denaro dalle casse delle società occultamente controllate; la sistematica ingerenza nelle strategie e nelle nomine di primari e dirigenti in strutture della sanità pubblica trapanese; lo strumentale utilizzo delle società oggi sequestrate, per costituire ampi bacini di consenso da monetizzare in occasione di competizioni elettorali; gli intensi rapporti affaristico/politici mantenuti in quest’ambito provinciale ed in quello palermitano, pure durante la sottoposizione all’obbligo di soggiorno in Salemi (anni 2001-2005), grazie al rilascio di certificati attestanti fantomatiche patologie da parte di medici compiacenti ; il determinante appoggio assicurato, per un proprio tornaconto politico/economico, ad un candidato poi eletto alla poltrona di deputato all’A.R.S, l’occulto, penetrante controllo operato sulle dinamiche politico/amministrative del Comune di Salemi.

Accogliendo, in questa prima fase, l’urgente proposta patrimoniale avanzata dal Questore, il Tribunale di Trapani - Sezione Misure di Prevenzione, con decreto nr. 15/2011 emesso in data 11.05.2011 ha ordinato il sequestro anticipato ai fini della confisca - oltre che dell’intero patrimonio nella disponibilità del GIAMMARINARO Giuseppe e dei suoi familiari - delle seguenti società/imprese (prevalentemente operanti nel settore dell’assistenza sanitaria convenzionata), pertinenti complessi aziendali, beni mobili, immobili e mobili registrati, organi e quote sociali, nonché conti correnti e rapporti bancari di qualsiasi natura:
SALUS s.r.l.
LIFE s.r.l.
CENTRO EMODIALISI MAZARESE s.r.l.
VILLA LETIZIA Soc. Coop. a.r.l.
ALICIA s.r.l.

GINNIC CLUB ALICIA Centro di Fisiokinesiterapia
di CALISTRO Giovanna & C. s.a.s
CENTRO MEDICO SOLARIUM s.r.l. (quote capitale)
UNI SERVER Soc. Coop.
CENTRO POLIVALENTE VILLA PIA CORNELIA s.r.l.
(quote capitale)
N.E.R.A. s.r.l.
SERENA s.r.l.
EDEN Soc. Coop. a.r.l.
IL CASTELLACCIO di Neglia Maria & C. s.a.s.
IMPRESA INDIVIDUALE Giammarinaro Francesco
IMPRESA INDIVIDUALE Calistro Giovanna

Il valore complessivo dei beni sequestrati, è da stimare in circa 35 milioni di euro.