Si tratta degli undici Consorzi Asi, con un esercito di 266 dipendenti. Il Consorzio più in rosso è quello di Catania con -30,8 milioni, seguito da Messina con -13,8 milioni e Palermo con -11,3 milioni di euro. Poi tutti gli altri per ogni città capoluogo ed in più l'Asi di Gela e del Calatino.
PROCESSO A RILENTO - La legge di riforma, presentata dall'assessore alle Attività produttive, Marco Venturi, stenta a decollare. Il testo è in discussione presso la Commissione Bilancio, che avrebbe già dovuto esitarlo per il dibattito in aula all'Ars. Ed invece il presidente della commissione Riccardo Savona ne ha rinviato l'approvazione e ha convocato le associazioni di categoria per un ultimo parere. Si parte domani, con Confindustria. Sulle Asi gravano decreti ingiuntivi per circa 20 milioni di euro. E la riforma messa in cantiere dall'Assessore Venturi prevede di coprire i debiti vendendo il patrimonio immobiliare dei Consorzi.
RIFORMA «A COSTO ZERO» - «È una riforma importante e molto sentita dalle imprese - afferma Marco Venturi - poiché prevede alcune importanti riforme a costo zero ma che incidono sia dal punto di vista dell'immagine dell'amministrazione, che si presenterà più snella nelle procedure e moderna nell'approccio burocratico, sia per i benefici che le imprese esistenti e nuove avranno dall'applicazione della nuova organizzazione prevista dalla riforma». Il disegno di legge prevede, tra le altre cose, la soppressione dei Consorzi Asi e la conseguente istituzione dell'Istituto regionale per lo sviluppo delle Attività produttive (Irsap). «L'Istituto sarà un organismo snello, rapido ed efficiente per dare risposte celeri ed in tempi certi. Tutto ciò - spiega Venturi - si otterrà attraverso la creazione di "zone industriali a burocrazia zero", la soppressione di circa 800 posti di sottogoverno (tra consigli generali e direttivi e diminuzione dei direttori generali) ed un risparmio per le casse regionali di circa 4 milioni di euro l'anno».
Fonte Italpress