Il Sindaco uscente, Ciro Caravà, punta alla rielezione. E ha trovato - proprio ora - tra un comizio e l'altro, il cavillo che salva dalla demolizione non una, non cento, ma addirittura mille (!) case di Campobello abusive dalla demolizione. Sono le case che nel tempo hanno devastato la costa di Tre Fontane. E ora Caravà annuncia soddisfatto che non verranno abbattute. Perchè? «Grazie a un decreto firmato una quarantina di anni fa dall'allora presidente della Regione e trovato tra la documentazione in possesso del nostro Comune siamo riusciti a salvare dalla demolizione, soprattutto a Tre Fontane, un migliaio di case realizzate dopo il 1976 a meno di 150 metri dalla battigia». Quindi c'è un decreto del 1971 circa che - secondo Caravà - impedisce alle case di Tre Fontane si essere abbattute nonostante siano state accertate come abusive, siano state confiscate e il Comune debba procedere alla loro demolizione. Quale sia questo misterioso decreto il Sindaco uscente e ricandidato non lo dice. Nè spiega come mai al Comune lo abbiano trovato solo ora - a quindici giorni dalle elezioni. Caravà aggiunge: «Abbiamo lavorato due anni affinchè la Regione ci riconoscesse la documentazione che abbiamo presentato e che in pratica attestava che le aree costiere campobellesi erano assimilabili a zona B e che, dunque, gli edifici costruiti dopo il 1976 (anno di entrata in vigore della legge urbanistica regionale) potevano essere salvaguardati. Questo ci ha permesso di restituire ai proprietari 60 case che erano state già acquisite al patrimonio dell'ente locale». Bravo. Ma Caravà non si arrende. Nonostante la campagna elettorale sia piena di appuntamenti lui sta controllando che i suoi uffici non lascino indietro nessuna delle 7.500 (!) pratiche di sanatoria presentate agli sportelli del Comune di Campobello. Non solo: l'Amministrazione annuncia che proporrà al consiglio comunale una variante al Prg, e che saranno sbloccate le concessioni edilizie per il centro storico della città e per la frazione di Torretta Granitola....