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29/04/2011 13:28:32

Concluso il convegno nazionale dei periti agrari

Il contributo dei periti agrari'. L'iniziativa mirava a fare il punto sui cambiamenti connessi alla globalizzazione dei mercati, che stanno direttamente interessando l' agricoltura, l'ambiente ed il territorio. "Anche l'agricoltura -si leggeva, infatti, in una nota di presentazione del Collegio della categoria - per poter far fronte al sistema agricolo-alimentare globale ha dovuto adeguarsi cambiando le regole che da sempre la governavano modificando così i paesaggi e le tradizioni culturali". Al congresso, oltre al sindaco, Renzo Carlini, al presidente del Consiglio nazionale periti agrari Andrea Bottaro, al direttore generale Ismea Eginio Sardo, e a Giovanni La Via, relatore permanente sul bilancio agricolo europeo della Commissione agricoltura del Parlamento europeo, ieri ha preso parte anche l'onorevole Nello Musumeci, Sottosegretario al Lavoro del Governo Berlusconi. <Parlare di ciò che si può e bisogna fare per risollevare le sorti del paese e del Sud, che in modo particolare mi appartiene – ha detto l'onorevole - richiederebbe davvero un'intera giornata per affrontare le complesse problematiche legate al mondo del lavoro in un contesto nazionale drammatico qual è quello dell'Italia, che come sappiamo soffre gli effetti della depressione economica che si registra ogni 100 anni in modo virulento. L'ultima volta avvenne nel 1929, questa crisi recente è nata nell'autunno del 2008 e sembrava potersi esaurire nello spazio di qualche anno, ma invece sono passati quasi 4 anni e ancora le difficoltà sono enormi, anche se il tasso di disoccupazione è diminuito in modo incoraggiante>. Musumeci sostiene con convinzione che il Governo ha il preciso dovere di creare un clima di ottimismo e, in particolare nel meridione, da sempre bisognoso di attenzioni e investimenti, ha il dovere di tutelare il diritto al lavoro, promuovere la cultura della piccola e media impresa e anche attivare dei meccanismi particolari come gli ammortizzatori sociali per quelle imprese che arrancano, per quelle che hanno “il fiatone” o che, peggio sono state costrette a chiudere. <Il Governo guarda a quest'impresa con ottimismo – sostiene Musumeci - pur con le difficoltà di un bilancio dello Stato che ha un deficit di circa 1800 miliardi di euro>.