Ma la riscossa parte dei pochi pescatori panteschi, che stanno preparando un pacchetto di misure anti crisi da portare all'attenzione delle istituzioni: saranno volte a rivitalizzare un settore localmente determinante, con effetti positivi nel campo di lavoro e consumi.
L'Associazione Pescatori di Pantelleria sta spingendo per realizzare una filiera corta per il pesce: «Visto gli scandali del pesce contraffatto degli scorsi anni e l’incremento della vendita del surgelato, complice il basso costo e ottimi guadagni per intermediari, venditori, e ristoratori, hanno discreditato i pescatori, causando dissapori tra chi produce e chi consuma il fresco". I problemi sono i troppi intermediari tra chi va in mare e le famiglie che portano a casa il prodotto. Ciò impedisce la tracciabilità del pesce. L’Associazione si sta battendo per una scheda del pescato, uno strumento che consenta di conoscere data, tipo e luogo di provenienza del prodotto ittico. Una carta d'identità del pesce, insomma, per certificarne la provenienza garantendone la genuinità. Si parla spesso di Doc per i prodotti agricoli, ma anche il pesce ha una provenienza geografica. Bisogna far conoscere il mondo della pesca, premiare la tipicità del Mar di Pantelleria: si devono pensare attività didattiche che portino i bambini delle scuole a conoscere meglio il mare e il Mar di Pantelleria, una vera e propria cassaforte nutrizionale. Per quanto riguarda il commercio, poi, l'obiettivo è quello di far arrivare il pesce fresco nelle nostre tavole ad un prezzo giusto per chi pesca e per chi acquista. Il pesce fresco certificato del Mar di Pantelleria potrebbe caratterizzare la nostra Isola nel periodo turistico, l’associazione lancia un'idea: aprire un mercato ittico, un punto vendita gestito direttamente ed esclusivamente dai pescatori locali. «In questo modo verrebbero abbattuti alcuni passaggi, così da contenere i costi nel segno della freschezza e genuinità. Si potrebbero poi studiare formule per la vendita agevolata ad anziani e famiglie numerose, dedicando loro un giorno a settimana di vendita al dettaglio, o degli sconti sulla quantità. Sarebbe una buona operazione di marketing territoriale che avvantaggerebbe tutta la filiera produttiva. I pescatori puntano anche sul volontariato per controllare ed intervenire sul problema della grandezza delle maglie e su i limiti massimi di metri di reti da usare giornalmente, questo è un progetto per salvaguardare il mare e migliorare la pesca. Un'altra soluzione potrebbe essere la realizzazione di un Area Marina Protetta. È nostro compito andare incontro ai pochi pescatori Panteschi, ancora poco considerati rispetto a quelli del resto della Sicilia, d’Italia e d'Europa».
Gianluca Salerno