Io l'ho visto come tanti altri cittadini e, più che una enoteca, ci è sembrato un pub che fa concorrenza ad altri locali dello stesso genere che comprano il vino a prezzo dimezzato e pagano le tasse. Concorrenza sleale che non fa onore ad una città di grandi tradizioni quale è Marsala. Se il primo cittadino ci consente, gli vorremmo suggerire di visitare enoteche degne di tale nome che Marsala meriterebbe di avere.
Basterebbe che si recasse a Greve in Chianti, piccola cittadina nel cuore della Toscana vitivinicola, per rendersi conto di com'è fatta una vera enoteca. Per evitargli questo viaggio ci permettiamo di elencare quali funzioni dovrebbero essere allocate in una enoteca:
1. una esposizione delle produzioni enologiche del territorio suddivise in microzone
2. un centro multimediale sulla cultura sul vino in generale
3. un centro di documentazione multimediale sul vino Marsala
4. una libreria sul vino e sull'enogastronimia
5. vendita di merchandising
6. realizzazione di uno sportello telematico per la presentazione e la commercializzazione dei vini Marsalesi in tutto il mondo
7. realizzazione di aule per corsi di marketing del territorio
8. realizzazione di una “scuola dei sensi” ad uso didattico
9. saletta per la presentazione dei vini da parte di produttori di Marsala o di altre zone vinicole di pregio
10. archivio, ad uso pubblico, di tutti gli articoli sui vini ed esposizione dei premi vinti dai nostri produttori per rendere omaggio ai campioni in bottiglia
Se tutto questo fosse stato realizzato, tagliare il nastro sarebbe stato un momento di orgoglio per tutta la città, invece, quel giorno si è semplicemente appagata la vanità di un uomo che si trova a ricoprire il ruolo di primo cittadino per puro caso.
Comitato Orgoglio Cittadino