Il dato, aggiornato a luglio 2010, è contenuto nella bozza del “Rapporto annuale 2010 sulla pesca e sull’acquacoltura in Sicilia” redatto dal comitato scientifico dell’Osservatorio Mediterraneo della pesca, organismo del distretto produttivo Cosvap di Mazara del Vallo. Il rapporto evidenzia il calo del numero dei natanti in attività: in particolare, più del 75% degli oltre 1.500 pescherecci che si sono ritirati dall’attività negli ultimi 10 anni sono usciti nel periodo compreso tra il 2000 e il 2005. Tradotto in posti di lavoro persi, significa -4.500 nell’ultimo triennio mentre la riduzione del pescato siciliano dal 2009 a oggi è stata di circa il 30%. “A ciò bisogna aggiungere”, fanno sapere dall’osservatorio presieduto dall’ingegnere Giuseppe Pernice, “una paradossale diminuzione dei prezzi alla banchina di molte specie insieme all’aumento costante e vertiginoso dei costi di produzione”. Tra questi, a crescere considerevolmente è stata l’incidenza del costo del gasolio e le previsioni per il 2011 mettono nuovamente in allarme il settore già in sofferenza. Il rapporto 2010 verrà presentato il 13 maggio a Palermo, presso la sede della presidenza della Regione, e successivamente verrà pubblicato anche sul portale del dipartimento regionale degli interventi per la pesca sul sito web del distretto della pesca di Mazara.