Ad affermarlo e' Massimo Ombra, presidente della societa' marsalese Myr, il cui progetto per la realizzazione di un grande porto turistico (oltre mille posti barca e circa 250 addetti), presentato sulla base della ''legge Burlando'', e' stato approvato, lo scorso 5 aprile, dalla Conferenza di servizi istituita dal Comune di Marsala.
''La concessione richiesta dalla Myr - spiega - si riferisce ad una porzione del bacino, rimanendo quindi disponibili ampie e idonee aree portuali per le attivita' pescherecce e commerciali, oltre che per attivita' di diporto nautico di altri operatori.
Pertanto e' errato dire che l'iniziativa della Myr e' volta a privatizzare l'intero porto di Marsala per i decenni a venire''.
Il presidente della Myr precisa, infatti, che ''in accordo agli indirizzi strategici dell'amministrazione comunale, il progetto 'Marina di Marsala' e' previsto nell'area portuale prossima al centro storico, per integrare flussi turistici e tessuto cittadino'' e questo ''comporta un ribaltamento delle destinazioni commerciali e turistiche all'interno del porto, con il trasferimento degli operatori delle attivita' pescherecce e commerciali verso le aree ubicate a sud-est''.