Quantcast
×
 
 
03/04/2011 16:50:38

Scrive Valerio Vartolo, su ciò che accade in Italia mentre infuria la guerra in Libia

Ministri costretti a disertare i loro pubblici Uffici pur di presenziare alla votazione necessaria per liberare il proprio datore di lavoro dalle incombenze del processo Mills, provocazioni ed insulti rivolti a chiunque osi soltanto dissentire da una vergogna senza fine, ministri e parlamentari che lanciano in aria giornali e schede per il voto o offendono il Presidente della Camera: costoro, umiliando la propria funzione, hanno offeso e umiliato la nostra Democrazia, riducendo una intera maggioranza ed un intero partito a volgari esecutori di un imputato eccellente. Qualche settimana fa il Governo aveva presentato una riforma della giustizia che altro non era se non una “riforma della magistratura”: una punizione volta a rendere il pubblico ministero assoggettato all’influenza del potere esecutivo (la separazione delle carriere) e ad esporre il giudice alle minacce ed alle ritorsioni degli imputati (la responsabilità civile), senza garantire alcun vantaggio al cittadino che pretende una Giustizia migliore. Ho tentato di spiegare, su questo giornale, gli esiti disastrosi di questa riforma e pertanto non vi tornerò, sebbene abbia assistito a elogi della Riforma basati su slogan privi di riscontro in diritto (del tipo: giudici come i medici o come altri dipendenti della P.A.) ovvero su frasi, pronunciate da magistrati uccisi, estrapolate senza capirne il contesto (storico e giuridico): purtroppo, in questo Paese, la prassi è la mistificazione, la bugia, lo slogan e non già l’analisi dei fatti ed il ragionamento. Ma che quella riforma fosse fumo negli occhi è presto stato dimostrato da quanto sta avvenendo, in Parlamento, per l’approvazione del cosiddetto testo sul processo breve e sulla prescrizione degli incensurati. Si dice che i tempi della Giustizia siano lunghi ed è vero, ma quali siano le soluzioni è sotto gli occhi di chiunque abbia confidenza con i Tribunali: le cancellerie mancano di personale, i magistrati sono gravemente sotto-organico e dunque costretti a sobbarcarsi un numero di procedimenti che non ha eguali in Europa (i cui organismi, peraltro, definiscono l’attività della magistratura italiana come ad altissimo rendimento) vige una pletora (nel codice penale, ad esempio) di reati che potrebbero essere depenalizzati poiché la sanzione pecuniaria da irrogare è inferiore a quella prevista per lo svolgimento del dibattimento (esempio cardine: il reato di immigrazione clandestina prevede una sanzione pecuniaria che mai, ovviamente, potrà essere pagata). Ed invece nulla di tutto questo avviene perché al Pdl ed al suo Padrone non importa alcunché della celerità della Giustizia: l’unica urgenza è bloccare i tre processi milanesi. Stabilire a priori la durata di un processo, senza tener conto della complessità dello stesso e con questa struttura organizzativa, significa condannare a morte sicura centinaia di migliaia di processi in tutta Italia. Per fare un esempio è come se si dicesse, ad una sanità funestata dalle liste di attesa, che per maggiore celerità ogni intervento chirurgico debba durare trenta minuti, indipendentemente dal numero di chirurghi ed infermieri disponibili, dalla complessità e dall’esito dello stesso: se il paziente muore o vive è circostanza secondaria. Ancor più devastante il punto che ha per oggetto la prescrizione breve per i soggetti incensurati: si dirà che è corretto prevedere un vantaggio per chi è incensurato (peraltro esiste già il sistema delle attenuanti generiche), lo slogan correrà forte e chiaro, ma la realtà, come sempre, non può prescindere da una accurata analisi. Anzitutto, è dirimente effettuare una rigorosa disamina sulla tipologia del reato: è più grave (per la società) il comportamento di un soggetto dedito al furto di motorini (dunque pregiudicato) ovvero un dipendente della pubblica amministrazione, incensurato, che si lascia corrompere? Già: dico del dipendente della Pubblica Amministrazione perché questi, per definizione, deve essere incensurato, dato che se non lo fosse sarebbe incompatibile con l’ufficio che occupa. Ebbene, per questi soggetti la legge garantisce un premio non indifferente prevedendo la riduzione del termine di prescrizione del reato. Peraltro, la norma appare in violazione dell’articolo 3 della Costituzione (l’uguaglianza di tutti i cittadini dinanzi alla Legge) allorchè, prevedendo un trattamento, non già sanzionatorio ma procedurale, così ampiamente discriminatorio a vantaggio dei soggetti incensurati, rende, appunto, assai più difficile la punizione degli incensurati rispetto alla (ripetuta) punizione di soggetti magari dediti a delinquere. Ma, d’altronde, non è un caso: non solo, ancora una volta, con questa norma si prescrive in pochi mesi il processo Mills, ma si persegue un obiettivo che è chiaro: l’impunità dei cosiddetti colletti bianchi (come tali, incensurati) e la mano pesante, magari, per i recidivi, come dire che in fondo è meglio punire più duramente chi già la Giustizia ha punito anziché chi è nuovo alle aule di Tribunale. Dinanzi a questo degrado civile ed etico, stupisce, allora, che si possa soltanto pensare che questa maggioranza e questo partito (il Pdl) abbiano la legittimità morale per disquisire di Giustizia e Magistratura, addolora che si possano biasimare le denuncie civili di alcuni magistrati, come Antonio Ingroia, (le stesse denuncie vennero operate da Falcone e Borsellino che, per queste, in vita, vennero oltraggiati) e non già i comportamenti di una classe politica (al Governo) consacrata al solo scopo di garantire l’impunità al proprio Padrone, indigna che si possa soltanto ipotizzare che la magistratura di questo Paese sia al di sopra della Legge nel momento in cui ministri e parlamentari di questa maggioranza sono invischiati in fatti di mafia e corruzione. Vorrei nutrire la speranza che, un giorno, i militanti del partito del Caimano chiedano scusa per lo sfacelo operato ai danni di questo Paese; nel frattempo si assiste, sgomenti, agli applausi, alle ovazioni quasi fideistiche, alla volgarità ed alla ignoranza (costituzionale e democratica) esibita degli stessi militanti di quel partito (o erano figuranti?) accalcati sotto il Tribunale di Milano.
Valerio Vartolo
 



Native | 2024-07-16 09:00:00
https://www.tp24.it/immagini_articoli/24-03-2021/1616566080-0-etna-un-altra-eruzione-fontane-di-lava-e-boati-il-video.jpg

Guida sicura: a cosa stare attenti in estate?

L'estate è una stagione di svago e avventure, con le sue giornate lunghe e il clima caldo che invogliano a viaggiare e trascorrere più tempo all'aperto. Tuttavia, con l'aumento del traffico e le condizioni stradali a volte...