Sono intervenuti: Carlo Pileri Presidente Nazionale dell’ Adoc e Luigi Ciotta Presidente Regionale dell’Adoc Sicilia. Il congresso è stato presieduto da Giovanni Angileri Segretario Generale Provinciale della UIL di Trapani;
La relazione è stata svolta da Giuseppe Amodeo, Presidente Provinciale dell’Adoc uscente, il quale si è soffermato sugli eventi rivoluzionari in atto che hanno visto protagonisti i giovani dei paesi del nord Africa e in buona parte dell’Asia, per la libertà e per protestare contro l’aumento spropositato del prezzo dei generi alimentari di prima necessità generato dalla speculazione internazionale sul grano, riso, mais, soia et, ecc, sottolineando che grazie al Web si è globalizzata la lotta dei popoli contro i vari tiranni che li avevano tenuti in miseria ed è stato dato un segnale ai paesi dell’occidente e dell’Europa che avevano accettato “che quella gente fosse segregata per anni dentro i vari recinti statali” pur di assicurarsi le provviste energetiche. E stato auspicato che la comunità internazionale combatta e sanzioni severamente con strumenti adeguati le speculazioni che violano le regole di etica economica e sociale ed aiutino questa gente affinché, dentro i loro territori vivano e governino la loro libertà per un futuro di progresso in questo “mare di libertà”. Questo epocale cambiamento, se governato bene può diventare per la Sicilia, e quindi per Trapani, data la sua centralità nel mediterraneo, con il suo porto, l’aeroporto, i suoi giovani, le sue tradizioni, storia e fantasia, ponte fra due continenti ed una opportunità di sviluppo proiettato verso quei paesi, che devono democratizzare le risorse energetiche e liberarsi dalle varie lobbies affaristiche speculative che li hanno affamati per anni.
Il mediterraneo senza frontiere è la naturale evoluzione della globalizzazione.
Questi eventi hanno prodotto già un aumento del prezzo dei carburanti e quello dei generi alimentari e dell’inflazione
La crisi economica coincisa con l’adozione dell’Euro, può essere combattuta solo con un aumento della domanda interna da parte della maggioranza del paese composta dai lavoratori dipendenti, pensionati e precari con una diminuzione del carico fiscale sui loro stipendi e pensioni. L’Europa è alla ricerca ancora di una sua dimensione dimostrando tutta la sua inettitudine ed insufficienza. Basta vedere con quanto distacco e superficialità stanno trattando il problema della immigrazione, relegandolo a problema solo della Sicilia e di Trapani, come se il nostro territorio non fosse confine anche dell’Europa. E’ stato ribadito ch bisogna far cessare le incursioni e la guerra e riaprire da subito il nostro aeroporto, la cui chiusura ci sta arrecando enormi danni economici e di immagine. Questo succede perché abbiamo una classe politica di nominati, afflitti da nanismo politico, da lobbisti, da soubrettes e mercanti, interamente asserviti al potere della lega che con la trovata del federalismo farà aumentare le diseguaglianze tra nord e sud. In Italia abbiamo un milione di persone che scandalosamente vivono di politica costandoci circa 60 miliardi all’anno. Bisogna abbassare, pertanto, questo costo, pretendendo la gratuità degli incarichi non solo quelli istituzionali almeno fino a quando avremo superato la crisi e messo i conti a posto. Visti i risultati ed i comportamenti di questa classe politica è arrivato il momento comunque di cambiarla mandandoli tutti a casa iniziando dalla prossima tornata elettorale.
Il federalismo porterà ad un considerevole aumento dei tributi locali, delle addizionali Irpef e del costo dei servizi, senza un miglioramento degli stessi soprattutto al sud. Dopo 150 anni di unità d’Italia il meridione è ancora abbandonato a se stesso e spinto verso altre integrazioni al ribasso e sempre più a sud. La celebrazione di questa ricorrenza è stata l’ennesima fiera delle falsità ed ipocrisie. La Sicilia ha subito l’annessione pagando amaramente con sacrifici economici e di vite umane questa unità d’Italia. In quel tempo il PIL della Sicilia era molto più alto di quello del nord, che è stato ricostruito, dopo le guerre d’indipendenza, a nostre spese. Da quel momento l’emarginazione ed il declino del meridione non hanno avuto sosta.
E stata chiesta la adozione della carta di servizi, per la verifica della loro qualità ed il costo, ad incominciare da quello sulla raccolta dei rifiuti, e quindi la TARSU e TIA, e del costo dell’acqua, per la quale si chiedono maggiori garanzie sulla salubrità e controlli. E’ stato condannato il comportamento delle Amministrazioni locali che per fare cassa hanno brillato in trovate e fantasia, come quella di inasprire la condotta repressiva della polizia municipale, togliendo dalle tasche dei cittadini milioni di euro, riducendo la loro capacità di spesa, contribuendo, quindi, ad aggravare la crisi.
E’ stato richiesto: servizi di trasporto pubblico più efficienti; di non far pagare il pedaggio della nostra fatiscente autostrada, se così si può ancora chiamare; una sanità pubblica che funzioni ad incominciare dai pronto soccorso sempre con penuria di personale e mezzi; un centro di diagnostica, terapia e cura dei tumori; una pubblica amministrazione efficiente; che dopo il fallimento dei mercati del contadino si individuino aree dove i produttori, non solo agricoli, possano vendere direttamente le loro mercanzie ai consumatori; un numero verde per i turisti; che l’Università di Trapani, collegata con il centro studi Majorana, crei qui centri di ricerca; si formino qui le necessarie professionalità, evitando che i nostri giovani siano costretti a frequentare le università del nord. Invece di far spostare migliaia di giovani si trasferiscono qui le facoltà richieste e più ambite evitando il gravoso costo delle famiglie per il mantenimento dei loro figli lontano da casa, i quali una volta laureati o formati non tornano più, andando ad arricchire ulteriormente altre città ed impoverendo sempre di più il nostro meridione, privato della risorsa più preziosa: i giovani;
L’Adoc si riorganizzerà per controllare: come vengo spesi i soldi pubblici da parte di tutte le amministrazioni ed aziende erogatrici di servizi pubblici, cominciando con la verifica dei loro bilanci; di quale trasparenza e legalità sono ammantati i provvedimenti della amministrazioni locali e loro aziende; l’attività di quanti ricoprono incarichi pubblici.
Saranno emessi dei bollettini periodici tematici per informare i consumatori e sarà, in controtendenza alla volontà di questa classe politica istituito un ufficio del difensore civico al nostro interno, che si aggiungerà al centro di ascolto mobbing e stalking, aperto in collaborazione con la UIL, ed ai nostri sportelli del consumatore esistenti in quasi tutti i comuni della provincia.
Andremo ulteriormente nelle scuole per parlare con i giovani, affinché prendano in mano le istituzioni ed i partiti partecipando alla loro vita, avvicinandosi ai sindacati ed alle varie associazioni, soprattutto di volontariato, affinché si assumano le loro responsabilità di cittadini e determinino il futuro di questa nostra terra.
L’Adoc farà la sua parte, aprendo l’organizzazione a nuove forme di volontariato, flessibile, disinteressato, multi direzionali rivolto ai giovani ed a tutti quelli che volessero fare questa esperienza a favore dei cittadini consumatori, soprattutto della gente che ha bisogno di avere un punto di riferimento accessibile, certo e disponibile.
Il partecipato congresso ha consentito di svolgere un'approfondita discussione sui temi affrontati dall’ampia relazione, che sono stati arricchiti dal dibattito e dagli interventi dei predetti ospiti.
Il congresso alla fine ha eletto, riconfermandoli, Giuseppe Amodeo Presidente Provinciale dell’Adoc e Bruno Masnata Vice Presidente.
Inoltre sono stati eletti Tommaso Macaddino Tesoriere, i revisori dei conti nelle persone di Crocchiolo Francesco Presidente, Lamia Umberto e Corrao Gabriella Componenti, ed il Direttivo Provinciale così composto:
Amodeo Giuseppe, Angileri Giovanni, Cardinale Salvatore, Culcasi Francesco, D’angelo Mario, Di Stefano Lino, Fanzone Salvatore, Ferro Antonino, Giacalone Roberto, Macaddino Giorgio, Masnata Bruno, Pulizzi Rocco, Rallo Giuseppe, Sardo Giovanni, Scialabba Gioacchino, Silvano Francesco, Spanò Ignazio, Tumbarello Eugenio, Tumbarello Giuseppe, Veneziano Gioacchino, Vaccaro Aldo.