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29/03/2011 10:01:13

Richiesta di rettifica dell'avvocato Biagio De Maria

Egregio Signor Direttore,

Lo scorso mercoledì 9 marzo è apparso sul sito d’informazione da Lei diretto uno scritto a firma di Francesco APPARI intitolato «Gli strani e costosi incarichi di Caravà per la Costituzione di Campobello parte civile nei processi di mafia ….», che ritengo lesivo della mia onorabilità. A questo scritto si è aggiunta, il 24 marzo scorso, un’intervista al Consigliere Vito Mangiaracina sullo stesso tono.

E’ insegnamento della giurisprudenza di legittimità che il giornalista nello svolgimento della propria attività sia tenuto al rispetto dei requisiti di verità oggettiva, di pertinenza e di continenza, intendendosi con tale canone la«correttezza formale dell'esposizione, da valutarsi tenendo conto di un insieme di elementi, quali il lessico impiegato, il tono complessivo del brano, le modalità di presentazione e di intitolazione della notizia» (Cass. civ. sez. III, 13 febbraio 2002 n. 2006 e Cass. pen., sez. V, 26 maggio 2000 n. 8622). In particolare, tale ultimo limite viene travalicato nel caso in cui le espressioni utilizzate, «l'uso strumentale delle informazioni, e la sostanza o la forma dei giudizi che le accompagnano trasmodino in un attacco personale e gratuito al soggetto cui si riferiscono, così ledendo il bene giuridico tutelato del diritto alla reputazione non per la offensività in sé della notizia ma per il modo stesso in cui la cronaca viene attuata» (Cass. pen., sez. V, 21 dicembre 2000 n. 6925).

            Nel menzionato articolo, il giornalista, nel riferire dell'incarico conferitomi dal Sindaco, insinuava una sua illegittimità con l'espressione: «sembra che la legge lo permetta» - aggiungendo che «il lavoro dell’avvocato Di Maria è durato due giorni e sarà retribuito – se la delibera non verrà modificata – ugualmente (6.000 euro con anticipo di 2.000), niente male». Riportava poi la dichiarazione del consigliere Vito Mangiaracina del Movimento Campus Belli, «ancora una volta al Comune di Campobello di Mazara vince la legalità di facciata mistificandola con atti e azioni che nulla sanno di alta moralità e di rispetto delle regole, ma che s’interfacciano alla logica clientelare e dello sperpero di denaro pubblico» per poi rincarare la dose «Mauro Rostagno attraverso i suoi interventi televisivi denunciava clientele, logiche affaristiche, massoneria deviata, traffici di armi e di droga e sicuramente non condividerebbe che si faccia speculazione e clientela a danno del suo nome». Subito dopo si legge: «Ma quale speculazione. Caravà rilancia. Qualche giorno fa il Comune di Campobello di Mazara decide di costituirsi parte civile in un altro processo, quello scaturito dall’operazione Golem 2. E il Sindaco ripete lo schema: incarico all’avvocato Di Maria, sempre 6.000 …» ecc.

            Insomma, per l’estensore del brano il Sindaco avrebbe realizzato il delitto di abuso d’ufficio previsto dall’art. 323 c.p., avendo nell’esercizio delle sue funzioni, in violazione di legge o di regolamento, intenzionalmente procurato a me un vantaggio con corrispondente danno all’Ente.

            Correttezza avrebbe dovuto consigliare il sig. APPARI’, specie in presenza di così gravi accuse, di consentire il contraddittorio. Io non ho avuto il piacere di sentirlo, come pure il Sindaco. Pertanto, a mente dell'art. 8 legge n. 47/1948 La invito ad inserire gratuitamente nel periodico da Lei diretto il mio intervento a rettifica delle affermazioni altamente lesive della mia onorabilità e dignità e, in parte, contrarie a verità.

1.                  Surrettiziamente, Appari, con un accorto dosaggio di resoconto e dichiarazioni virgolettate, mi rappresenta come beneficiario, sembrerebbe, unico d’incarichi professionali esterni del Sindaco del Comune di Campobello di Mazara, omettendo di riferire che:

1.1.             La mia nomina è stata autorizzata il 31 gennaio 2011 dalla Giunta Municipale su espressa indicazione del responsabile del primo settore;

1.2.             In tale seduta il Sindaco era assente;

1.3.            L’Ente ha incaricato, in altri processi penali e civili, professionisti del libero foro diversi da me con studi oltre che a Campobello di Mazara in altri centri della provincia, come Castelvetrano, Salemi, Marsala;

1.4.             Tale circostanza – peraltro, nota al Mangiaracina -, mentre, da un lato, elide la paventata violazione del principio d’imparzialità, non costituisce di per sé inosservanza al principio di buon andamento della P.A., in ragione della valutazione tecnica di opportunità contenuta nella proposta di delibera (cfr. Corte dei Conti Sez. II, 11/02/1992 n. 30).

1.5.            Dunque, il Sindaco Caravà, nominandomi, ha solo preso atto della volontà del proponente e della Giunta.

2.                  La delibera n. 18 di nomina viene censurata,apertis verbis, come un vero e proprio favoritismo, un do ut des. Una così grave accusa avrebbe meritato un qualche argomento chiarificatore. E invece no, perché si sa, come suggerisce Don Basilio nel Barbiere di Siviglia: «la calunnia è un venticello Un'auretta assai gentile Che insensibile sottile Leggermente dolcemente Incomincia a sussurrar. Piano piano terra terra Sotto voce sibillando Va scorrendo, va ronzando, Nelle orecchie della gente S'introduce destramente, E le teste ed i cervelli Fa stordire e fa gonfiar …..».

3.                  Per quanto mi riguarda, ho accettato l’incarico di rappresentare il Comune di Campobello di Mazara nel processo Rostagno, proponendone l’ammissione alla Corte d’Assise di Trapani secondo il seguente sintetico ragionamento:

3.1.            Per la prospettazione accusatoria il movente omicidiario sarebbe riconducibile all’attività giornalistica antimafiosa svolta dalla vittima tramite l’emittente televisiva RTC irradiata in tutta la provincia di Trapani, dunque Campobello compresa;

3.2.             I cittadini campobellesi con la violenta soppressione del giornalista, commissionata da Francesco Messina Denaro, quale capo della cupola provinciale, hanno subìto un danno morale, sia perché colpiti nel loro diritto, garantito dall’art. 21 della costituzione, ad un’informazione libera, sia perché l’evento, costituendo un atto intimidatorio, ha rafforzato oggettivamente la consorteria mafiosa con una più penetrante e virulenta capacità d’infiltrazione d’interessi collusivi nelle istituzioni locali, oltre a creare un pregiudizio d’immagine, attesa l’indistinguibilità territoriale fra Valderice e Campobello di Mazara nella rappresentazione della notizia a livello nazionale;

3.3.             Compito dell’Ente, che della comunità territoriale ha la rappresentanza, è richiedere il ristoro ai responsabili.

3.4.             La Corte ha ritenuto di individuare come uniche parti lese i Comuni di Trapani, Valderice e Erice nel cui territorio è stato preparato ed eseguito l’omicidio, non ammettendo i Comune di Alcamo, Favignana, San Vito Lo Capo e Campobello.

4.                  Sono stato rappresentato per un disonesto «insomma il lavoro dell’avvocato Di Maria è durato due giorni e sarà retribuito – se la delibera non verrà modificata – ugualmente (6.000 euro con anticipo di 2.000), niente male. Ancora una volta al comune di Campobello di Mazara vince la legalità di facciata mistificandola con atti e azioni che nulla sanno di alta moralità e di rispetto delle regole, ma che s’interfacciano alla logica clientelare e dello sperpero di denaro pubblico». Gradirei che si desse conto che ho richiesto a titolo di liquidazione delle prestazioni professionali eseguite la somma di €1.187,20, che è al minimo della tariffa prevista dal D.M. 127/2004, ulteriormente ridotta del 20%.

5.                  Riguardo al processo Golem 2, il giornalista ha omesso di informare i lettori che il G.U.P. ha già emesso la prima sentenza, la n. 208/11, a seguito di richiesta di applicazione di pena di uno degli imputati, condannandolo al pagamento in favore delle Parti Civili costituite della somma di €4.471,00 per il Comune di Campobello di Mazara, di €1.450,00 per Associazione Comitato Addiopizzo, FAI e PERRONE Costruzioni S.r.l., di €7.636,80 per Confindustria Trapani, rappresentata dall’Avv. Giuseppe Novara. Mentre, nel c.d. Golem 1, il Comune di Campobello per l’abbreviato ha avuto liquidata la somma di €1.990,00.

6.                  Infine, tengo a precisare che non sono iscritto alla massoneria, né regolare, né deviata; non ho tessere di partito – anche se, alla luce di questa esperienza, oggi, lo ritengo un errore -; non sono socio di circoli o club; ho militato in formazioni politiche di sinistra che non negavano l’esistenza della mafia, in Sicilia e a Campobello di Mazara, ed hanno individuato, subito, negli omicidi Impastato e Rostagno il movente mafioso. Per questo motivo ho considerato un grande onore essere stato riconosciuto degno di rappresentare il mio Comune e quella parte di Campobello, che non solidarizzava con i mafiosi arrestati, non affermava perentoriamente che la Filippello aveva “rovinato” un paese.

7.                  Ritengo con Giovanni Falcone che «senza la repressione non si ricostituiranno le condizioni per un ordinato sviluppo … Le leggi non servono se non sono sorrette da una forte e precisa volontà politica, se non sono in grado di funzionare per carenza di strutture adeguate e soprattutto se le strutture non sono dotate di uomini professionalmente qualificati. … I risultati si ottengono con un impegno duro, continuo, quotidiano, Senza bluff. Senza dilettantismi» (cfr. Cose di Cosa Nostra pag. 153). Se, oggi, c’è offerto questo spunto di discussione è perché dei magistrati, agenti e ufficiale di P.G. hanno saputo dare sostanza a quel pensiero. Il mio contributo è modesto, ma indubbiamente costituisce un cambiamento rispetto alla Sicilia che accoglieva i mafiosi nei circoli esclusivi e li iniziava a verità esoteriche. Il mio pensiero l’ho manifestato apertamente in passato e l’ho scritto in tre memorie, Il Sindaco Caravà ha prodotto atti deliberativi. Non penso proprio che «i ceti più abbienti con i quali sono stati stretti nel tempo profonde alleanze», come si legge nella relazione della Procura nazionale antimafia sullo stato di Cosa Nostra in provincia di Trapani, da domani faranno la fila dietro la porta del mio studio.

Attendo fiducioso di conoscere il pensiero e le proposte di Vito Mangiaracina sulla consorteria mafiosa, sul sistema di alleanze da essa costruito e sulla sua rete di favoreggiatori e ricettatori.

            Con i migliori saluti.

 

(Avv. Biagio Di Maria)