E allora a chi tocca far fronte all’ignoranza e al danno? Al cittadino, naturalmente! Bisogna attendere la fine della legislatura perché le nuove elezioni siano una resa di conti, nel senso di una conferma o di un cambio, o intervenire trovando modi efficaci per un cambio di rotta? Siamo in democrazia e al potere uno rimane fino a quando la maggioranza elettrice lo vuole. C’è il cittadino che protesta e manifesta il suo dissenso in varie forme, scritte e verbali, al bar e in piazza, c’è il cittadino che tace, non vuole compromettersi e attende, c’è il cittadino che studia le mosse dei probabili prossimi candidati e non si sbilancia, c’è il cittadino che non condivide le scelte dell’amministrazione, ma condivide gli amministratori.
Ignoranza e danno sono evidenti, sotto gli occhi di tutti eppure… si attende. Beh, quelli che operano, sono convinti di far bene. “Ogni popolo ha il governo che si merita” – fu detto. Non condiviso per chi lo disse, ma ha un fondo di verità.
Amministratore ignorante non s’intende quello che ignora leggi, regolamenti, percorsi amministrativi. ? quello che non sa quello che deve fare, che non analizza problemi e situazioni e non sa dare risposte, quello privo di buon senso, che non conosce le norme elementari di convivenza politica, che non valuta le conseguenze degli atti amministrativi, che non ha apertura ed agilità mentale, che manca di progettualità, che non sa leggere i documenti e tanto si potrebbe aggiungere. Eppure sta ancora al potere perché sostenuto da colleghi amministratori che hanno giurato l’unità del gruppo a qualunque costo mentre sente che il consenso popolare è notevolmente calato. Anche il ricatto e timore del ricatto fanno parte del gioco.
E il danno c’è ed è palese e fino a quando il cittadino lo sopporta sapendo che in futuro ne pagherà conseguenze e peso? Quando il cittadino comprenderà che spesso il prepotente o l’ignorante rimane al potere non per la sua forza o meriti, ma perché lui è il debole, il cittadino?
Quo usque tandem abutere, Catilina, patientia nostra? Fino a quando…
Saluti Paolo