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26/03/2011 09:20:13

Operazione antiprostituzione. Arrestato il consigliere comunale di Trapani Giuseppe Ruggirello. Video e particolari

Sei di loro, ammessi ai domiciliari, avrebbero utilizzato un night club come paravento per un giro di squillo straniere: l'accusa e' di sfruttamento della prostituzione, falsificazione di documenti per il permesso di soggiorno, tentata estorsione, lesioni. Nella stessa operazione, eseguita un'ordinanza di applicazione dei domiciliari per un funzionario dell'Agenzia delle entrate, Giuseppe Ruggirello, 52 anni, consigliere comunale a Trapani. L'uomo informava in anticipo i locali dei controlli tributari, e in cambio otteneva prestazioni gratuite ....

Ecco il comunicato ufficiale della Polizia di Stato: 

La Polizia di Stato di Trapani ha eseguito 6 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettante persone ritenute responsabili di:
istituzione di casa di prostituzione (all’interno dei Night Club Arris Bar di Erice e Laguna Blu di Trapani), sfruttamento della prostituzione di
donne fittiziamente assoldate quali ballerine e perlopiù originarie di paesi dell’est europeo, falsificazione di documenti propedeutici al
rilascio del permesso di soggiorno, tentata estorsione e lesioni gravissime. Nello stesso contesto è stata data esecuzione ad un’Ordinanza
di applicazione degli arresti domiciliari carico di un funzionario dell’Agenzia delle Entrate nonché Consigliere Comunale di Trapani
ritenuto responsabile di corruzione e concussione. L’esecuzione delle misure custodiali costituisce il termine di una vasta attività di
indagine che ha consentito di accertare l’istituzione e la gestione di case di prostituzione all’interno dei locali notturni “ARRIS” e “LAGUNA
BLU” ubicati nei comuni di Erice e Trapani, nonché il connesso reato di sfruttamento della prostituzione di numerose giovani donne, tutte di
nazionalità straniera, impiegate quali “ballerine” all’interno dei predetti locali. Le ragazze straniere dietro compenso di denaro, si
esibivano in spogliarelli e atti sessuali all’interno di “privè”, concordando con i clienti, previo consenso dei gestori dei locali ,
incontri esterni per consumare rapporti sessuali completi a pagamento. L’attività di sfruttamento della prostituzione in entrambi i locali
era gestita in modo dettagliata e tramite un’organizzazione accurata che curava ogni aspetto logistico, ovvero l’arrivo delle ragazze straniere in
questo centro, la loro sistemazione, a titolo di locazione, in appositi appartamenti, il loro accompagnamento quotidiano presso i locali notturni,
la gestione dei rapporti esterni con i clienti ed il controllo delle uscite per consumare rapporti sessuali completi all’esterno del locale. Gli
appartamenti in cui alloggiavano le ragazze, spesso non in regola con il permesso di soggiorno, venivano utilizzati anche per gli appuntamenti con
i clienti che intendevano consumare rapporti sessuali completi. In entrambi i locali, peraltro, venivano praticate tariffe analoghe, ovvero il
cliente per fruire della compagnia delle ballerine doveva offrire loro una consumazione ogni 10 minuti, pagare 50 € per intrattenersi per 10
minuti nei privè, corrispondere 200 € l’ora per avere un incontro esterno, che si teneva negli appartamenti in cui alloggiavano le
“ballerine”.Le somme di denaro guadagnate venivano divise tra i gestori dei locali e le ballerine. Dettagliati particolari sulle modalità di
incontro tra i clienti e le “ballerine” e sui relativi costi venivano acquisiti a mezzo di un “agente provocatore” appartenente a questo Ufficio
che si recava una sera presso il locale “HARRIS”, acquisendo così numerose informazioni e riscontri all’ ipotesi investigativa di
sfruttamento della prostituzione. Nel corso delle indagini si è anche scoperto che il funzionario dell’agenzia dell’entrate forniva
informazioni sui controlli programmati dall’Agenzia dell’Entrate nei confronti di uno dei due locali notturni al fine di attenuarne le conseguenze
e ricevendo in corrispettivo consumazioni e rapporti sessuali. Gli investigatori della Squadra Mobile di Trapani hanno denunciato a piede libero
il figlio del funzionario e un medico, in servizio presso l’Ospedale Sant’Antonio Abate di Trapani, per il reato di falsità ideologica in
certificazione professionale. Il medico, infatti, aveva prodotto, due falsi certificati medici relativi al giovane ed attestanti una di lui
inesistente malattia. I predetti certificati erano stati utilizzati dall’indagato per ottenere il differimento della prova motorio – attitudinale,
cui lo stesso doveva partecipare nell’ambito del concorso per titoli ed esami a 814 posti nella qualifica di “Vigile del fuoco”.