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25/03/2011 08:26:05

Scrive Massimo Grillo, sulla nuova legge elettorale in Sicilia

Un governo istituzionale Dc-Pci, presieduto dall’on Giuseppe Campione, lavorava per “resistere” alle stragi di mafia. L’Assemblea Regionale Siciliana con la legge regionale 7 del 1992 approvava l’articolato da me presentato quale assessore regionale agli Enti Locali sull’elezione diretta del sindaco. La Sicilia fu antesignana in Italia. Per dare attuazione alla legge di riforma, mi dimisi da consigliere comunale e celebrammo subito le elezioni comunali a Marsala. Ritenevo necessario, infatti, avviare una fase costituente in Sicilia. Era necessario unire alla riforma elettorale il consenso e la partecipazione democratica per fronteggiare quella delicata emergenza che provava ad attentare le nostre istituzioni. L’introduzione della doppia scheda aveva permesso, infatti, di liberare il voto dal forte condizionamento clientelare.
Dopo poco tempo la legge fu modificata perché certo centro destra aveva la necessità di assicurarsi il voto di trascinamento essendo solitamente più forte nel voto di coalizione per i consigli comunali. Forse una scelta giusta egoisticamente parlando, ma che ha gravemente interrotto un processo di maturazione ed emancipazione culturale dei cittadini siciliani. È noto infatti, che la qualità della rappresentanza dei consigli comunali è sempre più scaduta con effetti, in alcuni casi, anche sull’elezione diretta del sindaco.
Con la nuova legge di riforma elettorale approvata all’Ars, si ripristina una norma che probabilmente andava perfezionata, ma non stravolta nella filosofia di volere separare il ruolo dell’esecutivo (amministrazione comunale) da quello dell’indirizzo e della programmazione (consiglio comunale).
Sono soddisfatto della nuova riforma ed intendo per questo riconoscere all’Assemblea Regionale Siciliana di avere ripristinato, dopo alcuni anni, quanto il governo istituzionale dell’epoca e l’Ars riuscirono a fare.
Adesso infatti, il punto centrale del ddl, che entrerà in vigore dal 2012, è l’introduzione del doppio voto confermativo per il candidato al consiglio e per quello alla carica di sindaco. Si ritorna al doppio voto seppure in un’unica scheda. Si supera, così, l’effetto trascinamento che, in assenza di esplicita indicazione, spostava automaticamente sul candidato sindaco collegato il voto assegnato ad un candidato consigliere della stessa coalizione.
La Sicilia riprende un cammino che vuole premiare la qualità del candidato sindaco. La legge 7/92 da me voluta, viene ripresa per consentire agli elettori di scegliere con maggiore libertà il candidato migliore. Abbiamo dovuto attendere venti anni per riprendere quel cammino culturale.
Viene sconfitto il pensiero politico di quanti volevano vincere a tutti i costi a danno del bene comune. Pensiero che sempre più spesso, specie in Sicilia, ha inquinato le istituzioni fino a sconfinare in una vera deriva culturale.


On. Massimo Grillo
Ex Assessore Regionale agli Enti Locali
 



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