L’ex ministro e leader siciliano della Dc, oggi deputato del gruppo misto, è già al lavoro per il suo nuovo progetto. ”Costituirò in tempi brevissimi a partire dalla Sicilia - annuncia – Iniziativa popolare. Non un partito ma un movimento che avrà uno sbocco in una possibile aggregazione di partiti esistenti”. Mannino individua tra i suoi interlocutori oltre al premier “che resta il soggetto decisivo per la costituzione di un partito popolare di centro”, l’Udc di Casini ma anche l’Mpa di Lombardo. E rivolge un appello ad esponenti nazionali del mondo cattolico che militano nel Pd, come Fioroni e Renzi.
Riguardo al gruppo dei Responsabili, Mannino osserva: “ha risposto ad un’emergenza ma non costituisce un progetto politico, né la terza gamba del governo”. E spiega così il suo “divorzio” da Romano: “Ha scelto delle scorciatoie che lo hanno portato agli insuccessi politici di questi giorni. Alle prossime elezioni – conclude – Berlusconi incoraggerà Micciché a fare il partito del Sud. E con questo non ci sarà più spazio per il Pid. Al massimo Berlusconi potrebbe offrire a Romano, di andare in lista con Micciché”.