Solo in cinque regioni costa di più che nell'Isola: Toscana (369 euro), Umbria (339 euro), Emilia (319), Puglia (312) e Marche (312). Dal 2008 al 2009 l'incremento tariffario registrato nella regione è stato del 7,3%, superiore a quanto registrato a livello nazionale (6,7%). A pesare, in particolare, l'escalation tariffaria registrata a Palermo (+34%, solo Treviso e Viterbo hanno fatto peggio a livello nazionale) e Ragusa (+20,9%).
È quanto emerge dai dati resi noti da Cittadinanzattiva, secondo cui «una delle città dove in assoluto l'acqua costa di più in Italia è siciliana: con una spesa di 419 euro, Agrigento è preceduta in questa particolare classifica solo dalle toscane Firenze, Pistoia e Prato dove il servizio arriva a costare 421 euro all'anno», «enormi le differenze di costo tra le diverse città: a Siracusa il servizio idrico integrato costa 213 euro in meno che ad Agrigento, a Catania addirittura 232 euro in meno». L'indagine svolta dall'Osservatorio Prezzi e Tariffe di Cittadinanzattiva è stata realizzata in tutti i capoluoghi, relativamente al 2009.
L'attenzione si è focalizzata sul servizio idrico integrato per uso domestico (acquedotto, canone di fognatura, canone di depurazione, quota fissa o ex nolo contatori). I dati sono riferiti ad una famiglia tipo di tre persone con un consumo annuo di 192 metri cubi di acqua (in linea con quanto calcolato dal Comitato di Vigilanza sull'Uso delle Risorse Idriche), e sono comprensivi di Iva al 10%.
Fonte Italpress