Ci si affanna a contarsi e fare sfoggio di prove di forza con convegni, incontri, annunci di cambi di casacca, dichiarazioni di indipendenza ed autonomia da Roma e da Palermo, dai leader e dalle segreterie, alla maniera della migliore tradizione leghista. Se oggi il modello della Lega, come partito che sa fare politica per il territorio e nel territorio, è quello prevalente anche nella nostra provincia, allora al netto dei fatti esteriori posso tranquillamente affermare che a Trapani siamo noi del Pdl la vera Lega. Siamo un partito che concretamente, principalmente attraverso l’azione del sen. Antonio d'Ali, ha tenuto i riflettori nazionali accesi su questa provincia del meridione d’Italia. Tradotto in altri termini milioni di finanziamenti, iniziative progettuali, investimenti sul futuro e sull’immagine del territorio. Il possibile ritorno del circuito dell’America’s Cup, la ripresa dei lavori nel porto di Trapani, l’attivazione delle procedure per la istituzione di una nuova autorità potuale, il dialogo sempre aperto sulle questioni infrastrutturali primarie, ferrovia in testa, sono solo alcune di queste azioni concrete. Ma soprattuto in questi mesi, in maniera silente ma produttiva, il PdL ha raccolto i frutti del confronto con le categorie produttive e professionali e con quanti sono pronti a scommetersi per costruire una nuova classe dirigente che condivida le tensioni ideali del PdL e di una politica liberale e pragmatica, libera non solo dagli ideologismi ma anche dai provincialismi di chi non riesce a comprendere che solo un grande partito nazionale può nutrire aspirazioni di leadership politica.
Cettina Spataro