La notte del 4 Ottobre 2009 si andarono a schiantare contro il muro del mercato di Marsala, in Via Vespri, all'angolo di Piazza del Popolo. Si sospettò subito che in realtà i due fossero morti per una folle corsa tra le strade del centro di Marsala. E oggi l'ipotesi trova accogliemnto nella decisione del Giudice per le udienze preliminari, Annalisa Amato, che ha rinviato a giudizio per " corsa automobilistica illegale e omissione di soccorso", il giovane che sarebbe stato alla guida dell'altra auto (una Lancia Y) che gareggiava con quella delle due vittime. Si tratta del 26enne Filippo Monti. Quest'ultimo era assieme al fratello G.M., all'epoca del fatto ancora minorenne. E per questo, contro il ragazzo si procede davanti alla Procura per i minori di Palermo. Il processo a Filippo Monti, difeso dall'avvocato Ezio Di Marco, inizierà, davanti al Tribunale monocratico, il prossimo 20 aprile.
Le famiglie dei due ragazzi morti si sono costituite parte civile. Ad assisterle è l'avvocato Paolo Paladino, che nel corso dell'udienza preliminare ha cercato di spiegare che poteva configurarsi anche l'accusa di omicidio colposo.
Si ipotizza che le due auto, verso le quattro di quella domenica mattina, abbiano iniziato la loro folle in piazza Francesco Pizzo, per proseguire, premendo il piede sull'acceleratore, lungo l'ampio rettilineo di via Mazzini (incuranti dei diversi incroci), fino a piazza del Popolo, tentando quindi di imboccare via Vespri, l'arteria che conduce a Porta Garibaldi. E proprio all'inizio di via Vespri, l'auto su cui viaggiavano De Milito e De Castro è andata a schiantarsi. Il botto fu così forte che - pur nel cuore della notte - molte famiglie si svegliarono e si affacciarono. La frenata rilevata sull'asfalto dai vigili urbani fu di 36 metri.
De Castro e De Milito viaggiavano su una Fiat Stilo. La velocità indicata da alcuni testimoni (presenti non tanto sulla scena dell’incidente, ma nell’immediatezza dei soccorsi, quando il terribile botto svegliò tutta la piazza) di una velocità possibile tra i 110 e i 170 Km/ h.
Purtroppo non deve meravigliare la notizia che nelle nostre città si organizzano gare clandestine tra auto. A Trapani, proprio questa settimana, sono stati condannati due giovani, Davide Papa e Mario Stramandino, rispettivamente di ventiquattro e ventitré anni, a quattro mesi di reclusione ciascuna, proprio perchè hanno hanno effettuato una corsa d’auto clandestina per le vie della città. L’episodio era accaduto il 24 marzo del 2010 quando una pattuglia dei carabinieri aveva intercettato i due giovani, al volante di due auto, mentre procedevano ad altissima velocità effettuando sorpassi con manovre repentine.