Erano le 03:00 circa, quando i militari, pattugliando la città per prevenire e reprimere eventuali comportamenti illegali correlati all’euforia del carnevale, hanno avvistato una prima volta Diego Addolorato, in piazza Chinea, mentre stava discutendo animatamente con altri due giovani. Ipotizzando che da lì a poco la situazione sarebbe potuta degenerare in rissa, i Carabinieri sono intervenuti preventivamente, hanno separato i contendenti e li hanno diffidati a tornarsene a casa, accertandosi che ciascuno andasse per la proprio via. Ma alle successive 05:30 l’Addolorato, incurante della diffida ricevuta e questa volta in palese stato di ebbrezza alcolica, riprendeva ad attaccare briga con 7 - 8 persone in piazza Repubblica. Intervenuti ancora una volta prima che scoppiasse una pericolosa rissa in pieno centro, i Carabinieri decidevano a questo punto di accompagnarlo coattivamente in caserma per valutare la sua posizione.
Proprio in questa fase il fermato iniziava una strenua e violenta resistenza, rifiutandosi di salire sull’autovettura militare, insultando e minacciando i Carabinieri e tentando, addirittura, di colpirli con dei pugni, fortunatamente schivati in tempo. Con l’intervento di rinforzi, Diego Addolorato è stato infine accompagnato in caserma e qui dichiarato in stato di arresto e ristretto nella camere di sicurezza con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale.
Nel corso della direttissima di lunedì mattina, il Tribunale Monocratico di Mazara del Vallo, nel convalidare l’arresto, ha anche disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari. Durante l’udienza, l’imputato non ha potuto che ammettere le proprie responsabilità, scusandosi con i Carabinieri e giustificando il proprio comportamento con la contingenze alterazione per abuso di alcool.
Tra l’altro, Diego Addolorato non è nuovo a questo tipo di reati. In un sabato notte del mese di maggio del 2009 i Carabinieri di Mazara del Vallo lo avevano infatti arrestato insieme al fratello per resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento aggravato in concorso, allorquando si era recato presso il pronto soccorso dell’ospedale civile “Abele Ajello” di Mazara del Vallo, in stato di ebbrezza alcolica, ed aveva lì minacciato immotivatamente il personale sanitario e devastato arredi e attrezzature dell’ambulatorio. Per tali fatti era stato condannato ed aveva trascorso un periodo di detenzione domiciliare, ultimato proprio pochi giorni fa, alla fine del mese di febbraio 2011.