Una vera rivoluzione che colpirà migliaia di automobilisti siciliani. In base al decreto del presidente del consiglio, che ha già individuato le autostrade gestite dall’Anas “da sottoporre al pagamento”, solo in Sicilia sono soggetti al pedaggio 425 chilometri di autostrade, pari al 45 per cento dell’intera rete di Anas.
I pedaggi, infatti, sono previsti sulla A19 Palermo-Catania, A29 Palermo-Marzara del Vallo, A29 direzione Alcamo-Trapani, A29 diramazione per Birgi, A29 raccordo diramazione per Punta Raisi e A29 diramazione per via Belgio. Il costo sarebbe di 1,50 euro a tratta.
Non ci saranno caselli, ma un sistema di rilevazione automatica attraverso un bollino prepagato sul parabrezza. In mancanza di tale bollino, la multa sarà inevitabile. Anas, però, non guadagnerebbe nulla da questa operazione, perché la somma dei pedaggi verrà defalcata dai trasferimenti statali alla società. in questo modo, il governo nazionale, vorrebbe recuperare trecento milioni di euro. E circa la metà arriverà proprio dalla Sicilia.
LE POLEMICHE. L'idea di fare pagare un pedaggio su alcune tratte autostradali siciliane sta scatenando un vespaio di polemiche. «Una follia», per il consigliere comunale del Pd di Palermo, Maurizio Pellegrino, «questo vuol dire», dice, «che tratte metropolitane frequentate ogni giorno da decine di migliaia di pendolari saranno a pagamento, stravolgendo la vita di quanti hanno acquistato una casa nell’hinterland e si spostano per lavoro». Mentre Fabrizio Ferrandelli, capogruppo di Idv al Comune, ha presentato una mozione per chiedere al sindaco e alla giunta di «attivarsi in sede nazionale per bloccare il pagamento dei pedaggi».
Sulla vicenda interviene anche il presidente di Confindustria Palermo, Alessandro Albanese: «Le autostrade siciliane sono in condizioni pietose: non hanno una rete stradale alternativa, anche per brevi percorrenze di traffico locale, ci sono interi viadotti a corsia unica, gallerie non illuminate, da Palermo a Trapani non c'e' un solo servizio. Ci sono carreggiate strettissime al limite della regolarità, e non esiste una rete efficiente di trasporti pubblici per passeggeri. Questo è lo stato dell'arte. E la Sicilia, penalizzata già pesantemente dalla necessità di traghettare uno Stretto che la separa dal resto dell'Italia, viene ancora più profondamente colpita dalla decisione del governo di far pagare i pedaggi». «Nulla - aggiunge - contro una disposizione che renda tutti uguali di fronte al casello autostradale, purché siamo tutti uguali. Purtroppo non è questo il caso». Invece, dice Albanese, «la Sicilia non è uguale al resto d'Italia. Prima di tutto subisce una penalizzazione per ragioni geografiche, perché per arrivare sulle nostre autostrade bisogna comunque varcare uno Stretto con i costi del traghettamento. E poi paga il prezzo di decenni di politiche che non hanno voluto puntare effettivamente sullo sviluppo delle infrastrutture autostradali. Perciò ritengo giusto che la Sicilia paghi il pedaggio, ma soltanto quando avrà le autostrade».
POMA. Il pagamento di pedaggi sulla autostrade siciliane e trapanesi in particolare, a partire dal prossimo mese di maggio, previsto dal recente decreto milleprorioghe è un ulteriore balzello ingiusto e ingiustificato che va cancellato. Lo afferma con forza e convinzione il Presidente del Consiglio Provinciale, Peppe Poma, che oggi ha chiesto l’intervento urgente del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, affinché il provvedimento venga eliminato o sostanzialmente modificato.
Si apprende dalla lettura dei giornali regionali – scrive il Presidente Poma nella nota trasmessa, per conoscenza, anche al Presidente della Regione, Raffaele Lombardo - che a partire dal prossimo mese di maggio, come previsto dal decreto milleproroghe, anche gli utenti delle autostrade siciliane saranno sottoposti al pagamento di pedaggi tanto consistenti per la nostra debole economia quanto ingiusti e ingiustificati per lo stato, a volte davvero da “terzo mondo”, in cui versa la maggior parte di queste “cosiddette” autostrade (meglio, invero, sarebbe definirle strade extraurbane a scorrimento veloce) a cominciare, in particolare, dalla “A29 Palermo-Mazara del Vallo”, dalla “A29 direzione Alcamo-Trapani”, dalla “A29 diramazione per Birgi”: arterie autostradali gestite dall’ANAS ma ad oggi totalmente prive di qualsivoglia servizio per la sicurezza, le emergenze ed il benessere degli automobilisti e di tutti gli altri cittadini-utenti.
Ma non solo. Infatti, mentre l’ANAS non trarrebbe alcun beneficio economico dalla riscossione di questi pedaggi perché i relativi incassi verrebbero defalcati dai trasferimenti statali alla Società, questo ulteriore balzello, in una regione-isola già costretta a fare i conti con i costi e le problematiche dell’attraversamento dello stretto di Messina, con la mancanza di adeguate e sufficienti infrastrutture proprio nello strategico e vitale settore dei collegamenti con il resto del Paese (ma anche con le proprie isole minori), finirà con l’elevare all’ennesima potenza le tante difficoltà che già penalizzano pesantemente, per quanto ci riguarda più da vicino, il territorio della provincia di Trapani, un territorio da sempre svantaggiato dal punto di vista geografico ed emarginato sotto il profilo politico-economico, un territorio che, con l’avvio del pagamento dei pedaggio in questione, dovrà subire delle negative ripercussioni anche per quanto concerne l’attività turistica e tutto l’importante indotto ad essa collegato: basti pensare alle deleterie conseguenze che sicuramente subirà, per esempio, specialmente nel periodo estivo, la S.P. 21 “Trapani – Marsala” che, proprio a causa del pedaggio da pagare per percorrere la “A29 diramazione per Birgi”, vedrà sicuramente aumentare a dismisura il traffico veicolare verso le più note zone turistiche (Saline, Riserva di Nubia, Marausa etc.). Un aggravio di costi, insomma, che si ripercuoterà negativamente anche sul turismo, quel turismo cioè che costituisce ormai la principale colonna portante del sistema economico della nostra provincia.
Alla luce di queste pur brevi ma ritengo inconfutabili considerazioni, Le chiedo con forza, Sig. Ministro, a nome anche di tutti i gruppi politici del Consiglio Provinciale che ho l’onore di presiedere, di volere valutare, con la tempestività e la risolutezza che il caso merita, la possibilità della adozione di un provvedimento d’urgenza che elimini o, quantomeno, mitighi sostanzialmente l’importo del previsto pedaggio, almeno per quanto riguarda i succitati tratti dell’autostrada A29 che interessano il territorio della provincia di Trapani.
RingraziandoLa ancora una volta per la disponibilità e l’attenzione che l’On. S.V. ha sempre dimostrato nei riguardi del territorio siciliano e trapanese in particolare, l’occasione mi è gradita per rinnovarLe i sensi della mia stima e, in attesa di cortese positivo riscontro, Le invio i più cordiali saluti.