I primi tre sbarchi, poco prima delle mezzanotte, sono avvenuti direttamente a terra: prima sono stati bloccati sette extracomunitari a Linosa, la più piccola delle Pelagie, poi altri 34 e ancora 36 a Lampedusa. L'ultimo arrivo all'1.50 quando la Guardia Costiera ha soccorso una "carretta" con 83 immigrati a bordo.
Sono 24 i barconi che negli ultimi due giorni hanno raggiunto le Pelagie, per un numero complessivo che sfiora le 1.700 persone. Tutte le imbarcazioni sono partite dalle coste meridionali della Tunisia. Questa mattina sarà a Lampedusa il commissario straordinario per l'emergenza, il prefetto di Palermo Giuseppe Caruso, che incontrerà il sindaco Bernardino De Rubeis e con le forze dell'ordine.
LOMBARDO. "Da quelle parti ho una campagna, di proprietà di mio padre, per la verità. Non so se potrò andarmene una settimana in campagna tranquillamente e serenamente e invece se non devo stare col mitra in mano, ma mitra non ne ho...". Così il presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo ha risposto, a margine di un incontro a Catania, ai giornalisti in merito al progetto del "Villaggio della solidarieta" che sarà realizzato nel "Residence degli aranci" di Mineo per ospitare gli immigrati.
"Con la scusa degli sbarchi - ha proseguito Lombardo - si stanno portando da dieci centri diversi 2.000 persone richiedenti asilo. Sono afghani piuttosto che iracheni, palestinesi che si sentiranno magari perseguitati dagli ebrei, qualcuno magari appartenente ad Hamas, che saranno liberi di circolare nelle nostre campagne". "Mi auguro - ha concluso Lombardo - che il governo segua momento per momento queste 2.000 persone, credo che sia impossibile, e che tuteli la nostra agricoltura".
TRAPANI. Sono Sigonella, Trapani e Gioia del Colle le basi aeree sul territorio italiano che il governo metterebbe a disposizione nel caso in cui prendesse corpo a livello internazionale l'opzione 'cieli vietati' per impedire ai caccia di Gheddafi di bombardare i rivoltosi. Per adesso, fanno notare all'ADNKRONOS fonti militari, si tratta piu' di un'ipotesi che di una prospettiva concreta. E non bisogna poi sottovalutare le implicazioni che un intervento militare diretto potrebbe comportare in una situazione gia' delicatissima.