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07/03/2011 18:49:16

Fine vita alla tedesca

Rileviamo che in Germania, dove non esiste una legge concernente le direttive anticipate di trattamento, le Chiese cattolica ed evangelica, che hanno un peso di pari importanza nel paese, hanno redatto sin dal febbraio 2003 un testo comune dal titolo Disposizioni cristiane del paziente che porta le firme del presidente della Conferenza episcopale tedesca card. K. Lehmann e del presidente del Consiglio delle Chiesa evangelica in Germania, pastore M. Kock, che può essere utilizzato da cristiani e non cristiani perché si fonda tanto sulle Scritture quanto sulla Costituzione tedesca. Nel primo capitolo sta scritto: «Non mi si deve applicare nessun intervento che prolunghi la vita se si accerta, secondo scienza e coscienza medica, che ogni intervento per mantenere la vita è senza prospettiva di miglioramento e prolungherebbe soltanto il mio morire». Le due Chiese hanno dimostrato come sia possibile una pratica ecumenica riguardo a questi problemi di fine vita. Esse però precisano che si deve distinguere tra l’Assistenza attiva, che in Germania non è permessa in quanto significa il raggiungimento della morte di una persona mediante la somministrazione di preparati che provocano il decesso, e l’Assistenza passiva che ha lo scopo di garantire un trapasso umanamente dignitoso, in quanto permette che un trattamento che prolunghi la vita (per esempio tramite nutrimento artificiale, aerazione artificiale, dialisi, somministrazione di farmaci, come antibiotici, ecc.) a un malato irrecuperabile, venga sospeso o non venga neppure intrapreso. L’assistenza passiva alla morte presuppone il consenso preventivo del morente ed è ammissibile dal punto di vista del diritto e dell’etica. Ogni sapere è sempre limitato e mai assoluto, sia quello scientifico sia quello teologico: si tratta di mettersi all’ascolto di competenze diverse che, nella loro interazione, cercano di individuare ogni volta quale possa essere il bene del paziente, evitando affermazioni assolute ed arroganti. Nessuna legge dello Stato, così come nessuna morale religiosa, possono sostituirsi alla libera e autonoma decisione di una persona. In Italia purtroppo si contrappone morale cattolica ed etica laica, così la legge che si voterà in Senato rischierà di essere il prodotto di questa contrapposizione. L’argomento principale su cui sono divise le varie posizioni nel nostro paese riguardano il rifiuto dell’idratazione e dell’alimentazione. Il cardinale Bagnasco ha precisato che queste somministrazioni sarebbero ormai universalmente riconosciute come trattamenti di sostegno vitale, qualitativamente diversi dalle terapie sanitarie. Ma come abbiamo rilevato in Germania la Chiesa cattolica pensa invece che siano terapie sanitarie. 

Giovanna Pons - in “Riforma” del 4 marzo 2011 –



Infomedica | 2024-11-09 11:19:00
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