negativo di 1.500. Il dato è in controtendenza rispetto all’ultimo trimestre del 2010, quando fu registrato un incremento dell’1%. Soffrono soprattutto gli artigiani. Complessivamente le imprese iscritte ai registri delle Camere di commercio siciliane risultano essere 467.652 al 31 dicembre 2010. «L'andamento della nati-mortalità delle imprese isolane è in linea - afferma lo studio - con il trend nazionale in crescita dell'1,2% rispetto all'anno precedente (+72.530 unità). A livello provinciale l'unica a perdere terreno è stata Agrigento che chiude la classica nazionale della nati-mortalità delle imprese con un -0,71%». Saldo negativo, invece, per le imprese artigiane dell'Isola che chiudono l'anno con un -0,33% determinato da 5.101 iscrizioni e 5.385 cessazioni (il saldo è -284). Va meglio il mondo delle cooperative che ha avuto un incremento di 397 unità, pari a un +1,56% (25.803 iscrizioni e 25.406 cessazioni).
Su scala nazionale i venti della crisi sembrano soffiare meno velocemente sul sistema produttivo italiano che archivia il primo mese dell'anno con un incoraggiante calo del saldo (che resta comunque negativo), tra natalità e mortalità delle imprese: quasi 5.000 in meno rispetto a un anno fa. Nel primo mese del 2011 infatti le iscrizioni nei registri delle Camere di Commercio sono state 35.145, registrando una contrazione dello 0,8% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. Nello stesso mese, le chiusure sono state di poco superiori alle 55 mila unità, ma ben 4.627 in meno rispetto al corrispondente periodo del 2010. Conseguentemente, il saldo tra aperture e chiusure di imprese nel primo mese dell'anno si è attestato a -20.429 unità, portando il numero delle imprese presenti nei registri camerali a fine gennaio 2011 a poco più di 6 milioni di unità. Tradizionalmente, il saldo del primo mese di ogni anno risente dell'effetto delle cessazioni decise dalle imprese sul finire dell'anno ma che, potendo essere comunicate alle Camere di commercio entro trenta giorni, vengono comunicate e quindi contabilizzate nel mese di gennaio. Questo fa sì che il bilancio d'inizio anno chiuda con valori sempre estremamente contenuti, quando non addirittura con il segno meno davanti.