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01/03/2011 08:34:51

Parlavano di "cassette di pesce", ma era cocaina. Arresti a Trapani, Palermo, Mazara

mafie. Un settore molto rilevante sia per l’enorme giro d’affari, sia per i drammatici risvolti sociali che provoca il consumo di stupefacenti, soprattutto da parte dei giovani”. Lo dichiara il senatore del Pd Giuseppe Lumia, componente della Commissione parlamentare antimafia.
“Anche in questo caso – aggiunge Lumia – le intercettazioni si sono rivelate fondamentali. È proprio grazie a questo strumento che è stato possibile arrestare 12 persone. Il governo e la maggioranza farebbero bene a non toccarle
 

12,30 -  "A nome dell’intero Consiglio Provinciale, esprimo grande compiacimento e mi congratulo con tutti gli Agenti e con il neo Dirigente della Squadra Mobile di Trapani, Dott. Giovanni Leuci, che ha subito dimostrato, ma non c’erano dubbi in merito, di proseguire egregiamente il lavoro investigativo intrapreso negli anni di collaborazione con il suo apprezzato predecessore, il Dott. Giuseppe Linares, meritatamente promosso a Primo Dirigente della Polizia di Stato con l’assunzione della direzione della Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Trapani.

Lo ha dichiarato stamani il Presidente del Consiglio Provinciale, Peppe Poma, dopo la diffusione della notizia che la notte scorsa le Squadre Mobili di Palermo e Trapani, nell’ambito della cosiddetta operazione “Lampara”, coordinata dal sostituto procuratore di Palermo, Maria Teresa Principato, hanno eseguito in diversi centri dodici ordini di cattura per associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, in particolare cocaina, proveniente dalla Colombia e che, importata in Italia attraverso la Spagna, veniva utilizzata per rifornire anche il territorio della provincia di Trapani oltre che di Palermo.

Questo – ha aggiunto il Presidente Poma – ad ulteriore conferma, purtroppo, che questa tipologia di crimine organizzato ed i traffici di droga con i Paesi dell’America Latina trovano terreno feritile fra le organizzazioni, anche mafiose, operanti nella nostra provincia. D’altra parte, questa situazione era apparsa evidente dopo l’arresto, avvenuto nel 2009, del superlatitante Salvatore Miceli, facente parte della lista dei 30 più pericolosi ricercati, boss storico di Salemi, indicato quale uomo di Messina Denaro, intermediario tra mafia, ‘ndrangheta e trafficanti internazionali di droga, soprattutto dei cartelli colombiani. Ed oggi, gli esiti dell’operazione “Lampara” confermano come le organizzazioni criminali e mafiose della nostra provincia abbiano ramificazioni che raggiungono ogni angolo del mondo, in particolare la Colombia che costituisce uno dei cosiddetti “regni” dei narcotrafficanti.
 

9,00 - Per paura di essere intercettati i trafficanti di droga finiti in carcere all'alba di oggi in una vasta operazione antidroga eseguita dalla Polizia a Palermo e Trapani usavano nomi convenzionali. Cosi' per indicare la cocaina la chiamavano 'cassette di pesce'. E' quanto emerge dall'operazione 'Lampara' che ha portato in carcere dodici persone.

Le indagini, durate quasi due anni e supportate, oltre che da numerosi servizi di osservazione sul territorio, anche da una imponente mole di intercettazioni telefoniche ed ambientali, hanno portato nel corso del tempo a tre distinti sequestri di stupefacente del tipo cocaina, a conferma della bonta' del filone investigativo seguito, rispettivamente avvenuti a Porticello il 21 febbraio 2009 per una quantita' di 2 kg, a Palermo l'8 giugno 2009 per una quantita' di 3 kg e a Bari il 12 giugno 2009 per una quantita' di 6 kg.

Gli indagati che ricoprivano ruoli diversi nell'abito dell'organizzazione criminale, hanno sempre adottato molteplici precauzioni ma la loro distanza fisica (Palermo, Mazara del Vallo, Barcellona e Napoli) ha portato, loro malgrado, a far uso del telefonino per mantenere i contatti; cio' ha consentito, pur non senza difficolta', di intercettare alcune delle innumerevoli utenze e di decodificare il linguaggio convenzionale che essi utilizzavano. Le misure cautelari sono state eseguite non solo a Palermo e Trapani ma anche a Napoli e Bari.

Nell'indagine è coinvolto anche Paolo Liga, nipote di Giuseppe Scaduto, accusato di essere il 'reggente' della famiglia mafiosa di Bagheria.
In Spagna, secondo gli investigatori, a gestire il traffico di stupefacenti era Paolo Lumia. La droga era destinata a rifornire le 'piazze' di Palermo e Trapani.

Le indagini dei poliziotti sono partite dalle attività investigative svolte nei confronti di Giuseppe Lo Coco, detto “Giò Giò”, già pregiudicato per associazione per delinquere finalizzata alla detenzione ed al traffico di sostanze stupefacenti.