“Non escludiamo l’ipotesi di una scissione del gruppo del Pd all’Assemblea regionale siciliana, che viene gestito in modo autoritario dal capogruppo Antonello Cracolici. C’é un problema reale che va affrontato subito dal partito”. Sono parole del vice capogruppo all’Ars del Pd, Franco Rinaldi, espressione dell’area “Innovazioni” che nel governo regionale è rappresentata dall’assessore tecnico Mario Centorrino.
La spaccatura covava da tempo ma è nata su una questione stupidissima. I contrasti sotterranei nel gruppo parlamentare sono emersi ieri durante la seduta d’aula quando Rinaldi, a sorpresa, ha chiesto di sospendere l’esame del disegno di legge sulla Targa Florio (composto da un solo articolo) determinando la paralisi dell’Ars dopo che, a fatica, la maggioranza era riuscita a fare passare, con l’opposizione in trincea, il calendario dei lavori che per la prossima settimana prevede la discussione del ddl elettorale per gli enti locali.
“Più volte abbiamo chiesto una gestione condivisa del gruppo all’Ars, purtroppo non siamo ascoltati – aggiunge Rinaldi – Nell’ultima riunione io e altri deputati avevamo manifestato perplessità sul ddl elettorale, una legge che non interessa ai siciliani che invece vogliono risposte concrete, come lo snellimento della burocrazia, previsto dal ddl sulla semplificazione, che rappresenta davvero una priorità”.
Rinaldi sostiene che “quanto accaduto ieri in Assemblea è soltanto l’inizio di un percorso diverso”. “Adesso affronteremo l’esame del ddl sulla semplificazione amministrativa – continua – e poi a metà marzo comincerà l’esame di bilancio e finanziaria. Non credo che il ddl elettorale possa essere affrontato in aula prima di aprile, quindi sarà rinviato a dopo le elezioni amministrative di primavera”.
Il prossimo appuntamento del Pd è l'assemblea regionale di Marzo. Ce la faranno ad arrivare uniti? Le scommesse sono aperte.
Il capogruppo del Pd all'Assemblea siciliana, Antonello Cracolici, in merito alla posizione assunta dal vice presidente del gruppo, Franco Rinaldi, ha detto di non credere che il nodo della questione sia la riforma elettorale e ha invitato chi lo accusa di gestire il partito in modo autoritario a indicare invece i reali motivi alla base dei malumori. Per Cracolici il rischio è di assecondare il delirio di sfascismo totale della destra siciliana.