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23/02/2011 05:20:49

Le terme e la porta monumentale: eccezionali scoperte al parco archeologico di Marsala

e direttore scientifico dei lavori. I lavori, finanziati dal Comune di Marsala, con la direzione del geom. Parrinello e del dirigente di settore lavori pubblici, ing. Francesco Patti, sono stati seguiti in cantiere dagli archeologi, dott. Pierfrancesco Vecchio e dott.ssa Paola Palazzo e si sono svolti in area demaniale.
E’ importante sottolineare che “le aree di scavo archeologico all’interno del parco di Capo Boeo hanno interessato punti nodali della topografia della città antica, relativi all’abitato, alle strade che delimitavano gli isolati e alle fortificazioni costiere”.
La dott.ssa Giglio spiega:

Nel corso del progetto di valorizzazione del parco archeologico di Lilibeo finanziato dal Comune di Marsala, il risultato più imponente riguarda la scoperta del monumentale lastricato che riveste l’asse principale est-ovest della città antica; l’estensione del decumano finora messo in luce è di circa m. 110, mentre l’intera larghezza ricostruibile dell’arteria stradale, compresi i marciapiedi, è di 9,20 metri.
I canoni del decoro architettonico della strada romana prevedevano, oltre al lastricato di calcare compatto bianco, anche delle canalette di scolo laterali realizzate con mattoncini collocati secondo uno schema a spina di pesce; un gigantesco collettore fognario attraversava il decumano in corrispondenza dell’incrocio, ad angolo retto, con un altro asse stradale rappresentato dal medesimo cardo che nel suo percorso più settentrionale divide l’insula I, che include la domus con i mosaici rinvenuta nel 1939 dalla Bovio Marconi, dalla III.
Nel corso dell’ultima fase di utilizzo del collettore le coperture vengono realizzate con iscrizioni su lastra reimpiegate, tra cui quella di Stertinius, che, intorno alla metà del II secolo d. C., afferma di aver lastricato a sue spese la platiam aeliam.
Le dimensioni di questo impianto fognario indicano che esso doveva smaltire una enorme quantità d’acqua proveniente da edifici o spazi pubblici posti subito a nord di questo settore del decumano.
Le indagini condotte contemporaneamente anche nella porta nord occidentale della città, già iniziate nel 2008, ad ovest del decumano, hanno portato con ogni probabilità alla scoperta della torre e del braccio orientale dell’ingresso monumentale della città.
Su questa struttura difensiva è stato costruito successivamente un edificio termale – individuato allo stato delle indagini solo per una breve ma significativa estensione – dotato di un impianto di riscaldamento sottostante il pavimento, realizzato con una intercapedine sostenuta da pilastrini di mattoni e, in parte, anche da colonnette ricavate da una particolare roccia di origine vulcanica.
E’ possibile ipotizzare che il grande collettore individuato sul decumano potesse servire anche questo settore più occidentale del sistema urbano, posto a poca distanza dall’asse viario principale.
Le scoperte, ora oggetto di studio, sono di estrema importanza per la storia della città e per la sua topografia.

 



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