«Questa volta – afferma il senatore d’Alì – l’allarme per il Mediterraneo e le sue zone di maggior pregio ambiental
e derivano, paradossalmente, dalle cosiddette energie rinnovabili. Un progetto per l’istallazione di una mega fattoria eolica al largo dell’isola di Pantelleria, nella zona del banco omonimo e dei banchi Avventura, rischia di intaccare una delle zone più significative per la biodiversità e per la qualità dei fondali dell’intero Canale di Sicilia. L’impianto, infatti, intenderebbe sfruttare le secche dei due banchi che, in quella zona arrivano fino a -20 metri dalla superficie».
«Non ci vuole molto a comprendere quale sarebbe il disastro causato dall’installazione di centinaia di megapale – continua d’Alì –; senza voler considerare anche il rischio derivante da tutte le operazioni connesse alla presenza di grandi unità navali per la posa in opera e della conseguente possibilità di sversamento di materiali inquinanti».
«Sono fiducioso del fatto che questa autorizzaione non venga rilasciata – conclude il presidente della Commissione Ambiente del Senato – e ritengo di dovere ulteriormente sollecitare al tal proposito i Governi Italiano e Tunisino perché promuovano la definizione delle aree marine protette internazionali così come previsto dalla conferenza di Barcellona sulla tutela del Mar Mediterraneo».