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16/02/2011 06:15:01

Seconda udienza del processo per l'omicidio Rostagno.Si è parlato anche del traffico d'armi

nel trapanese negli anni 80 ci sarebbe stato un traffico di droga coperto dal trasporto di armi dentro una base militare, circostanze che pero’ non sono state approfondite sembra per le difficolta’ a potere indagare all’interno delle basi militari presenti nel trapanese. Questa circostanza dà più valore al sospetto che Rostagno sia stato ucciso proprio perchè aveva scoperto un traffico d'armi che coinvolgeva l'aeroporto militare di Kinisia. Rostagno avrebbe ripreso addirittura le immagini del carico e scarico merci, ma quella videocassetta - che portava sempre con sè nell'ultimo periodo della sua vita - non fu mai ritrovata.

15,30 - Ecco come è andata la seconda udienza del processo per l'omicidio di Mauro Rostagno secondo il racconto di uno dei nostri inviati, Francesco Timo, che è intervenuto in diretta al Volatore di Rmc 101:

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15,15 - Molti studenti in aula hanno seguito anche questa udienza. Sono stati salutati dal Presidente della Corte, Pellino, che ha ricordato come il processo dovrebbe essere sempre unito o ai concetti di giustezza ed equità. 

14,30 - "Nei giorni precedenti l'omicidio di Mauro Rostagno alcuni testimoni riferirono di aver visto aggirarsi nei paraggi della comunità Saman, a Lenzi, una Golf Bianca" ha raccontato Germanà nel corso dellasua deposizione. Non è un particolare di poco conto, perchè una Golf bianca, a quei tempi, era proprio l'auto con la quale si spostava in provincia di Trapani Matteo Messina Denaro, che era agli inizi della sua carriera criminale, combattendo al fianco dei corleonesi nella guerra di mafia per assumere il controllo di Cosa nostra. Ciò avvalora la tesi che Matteo Messina Denaro potrebbe aver partecipato all'attentato Rostagno, che tra l'altro fu deciso - secondo l'ipotesi dell'accusa - in un summit di mafia alla presenza di suo padre, il capomandamento Ciccio Messina Denaro.

12,00 - "Le inchieste di Rostagno avevano un alto valore civico" ha detto Rino Germanà, testimoniando nel processo in corso alla Corte d'Assise di Trapani per l'omicidio di Mauro Rostagno.Germanà ha fatto anche un quadro della situazione "criminale" a Trapani nella seconda metà degli anni '80. Parlando del capomafia di Mazara del Vallo, Mariano Agate, Germanà lo ha definito "una personalità di spicco della mafia trapanese". Ricostruendo le sue indagini sull'omicidio Rostagno, Germanà ha anche aggiunto che "la zona di Lenzi, vicino Valderice, si prestava all'agguato".

11,45 - Sta deponendo Rino Germanà nel corso della seconda udienza del processo Rostagno. "Conoscevo l'attività del giornalista - ha detto Germanà - per le sue inchieste dirompenti. Si era molto interessato all'omicidio dell'ex sindaco di Castelvetrano Vito Lipari". Germanà penso subito alla pista mafiosa per l'omicidio, perchè "l'auto utilizzata per l'attentato era stata rubata sette mesi prima, e ciò mi fece pensare subito ad un gruppo di fuoco qualificato".

11,00 - E' iniziata la seconda udienza del processo per l'omicidio di Mauro Rostagno. In aula c'è uno degli imputati, Vito Mazzara, mentre Virga è in collegamento da Parma. E' stato stabilito che le parti civili che sono anche chiamate a testimoniare non possono ascoltare oggi in aula, su richiesta dei difensori degli imputati. E' in corso l'audizione di alcuni testi. Maddalena Rostagno e Chicca Roveri verranno invece ascoltate nell'udienza del 2 Marzo.

9,00 - E' un'udienza importante, quella di oggi, per il processo sull'omicidio di Mauro Rostagno.

Nell'aula della Corte d'Assise di Trapani sfileranno i primi testimoni, e tra questi il superpoliziotto Rino Germanà, che indagà a lungo sull'omicidio del giornalista torinese e fu il primo a sostenere la pista mafiosa. Germanà è oggi questore a Forlì.  In un suo rapporto del 10 Dicembre 1988, acquisito agli atti, fa l'elenco di una serie di servizi giornalistici di Rostagno trasmessi su Rtc e che secondo Germanà avrebbero potuto essere alla base del movente del suo omicidio: dal processo per l'omicidio del Sindaco di Castelvetrano, Vito Lipari, fino alla loggia massonica coperta Iside 2 scoperta a Trapani. 

Germanà scriveva nel suo rapporto che Rostagno si era fatto nemici in un preciso ambito di «potere», per il suo «dirompente giornalismo».

Rino Germanà scampò ad un attentato il 14 Settembre del 1992, sul lungomare di Tonnarella,  a Mazara del Vallo. Era vice questore. A guidare l'auto dei suoi killer, Matteo Messina Denaro. Con lui Luchino Bagarella e Giuseppe Graviano, gli uomini più fedeli a Riina.

Nella prima udienza sono state decise quali parti civile faranno parte del processo: i Comuni di Erice, Trapani, Valderice, la famiglia Rostagno.

«Ci sono stati errori e innocenti in carcere» commenta alla vigilia di questo processo il sostituto procuratore di Palermo Antonio Ingroia che ricorda come la sera del 26 settembre ’88 a pochi metri dal cancello della Comunità, «qualcuno che Rostagno conosceva, lo abbia indotto a fermarsi. Era giusta l’intuizione di una colonna interna, ma è un delitto di mafia».

Oltre a Germanà sono circa trecento i testi proposti da sentire ai giudici della Corte di Assise di Trapani, soltanto in pochi sono stati «cancellati» dai giudici dalle rispettive liste presentate da pm, difese e parti civili. Dopo l'udienza di oggi si farà pausa fino a Marzo, e poi si farà udi

enza ogni mercoledì per concludere il processo entro i primi mesi del 2012.

Gli imputati sono Vincenzo Virga e Vito Mazzara.  . Oggi verranno sentiti ancora l’ex comandante provinciale dei carabinieri,  Montanti, l’ex comandante del nucleo operativo Elio Dell’Anna, il maresciallo Beniamino Cannas. Non ci sarà invece Monica Serra una teste oculare del delitto.